Farmindustria: biotecnologici 45% farmaci in sviluppo. Quota in crescita

Il 45% dei 20mila farmaci in sviluppo nel mondo è di origine biotecnologica e una percentuale analoga si riscontra per gli studi clinici in Italia. Una quota destinata a crescere nel futuro“. Lo dichiara il presidente di Farmindustria Marcello Cattani, in occasione della Biotech Week 2023 che si è aperta ieri, promossa nel nostro Paese da Assobiotec-Federchimica.

Il numero di Next Generation Therapeutics – che includono terapie geniche, cellulari somatiche, di ingegneria tissutale – in sviluppo a livello globale è cresciuto del 20% all’anno dal 2017 al 2022. Farmaci e vaccini che, insieme a quelli di sintesi chimica – sottolinea il numero uno dell’associazione nazionale imprese farmaceutiche – costituiscono una pipeline innovativa molto vitale e sono fondamentali per la domanda di salute dei cittadini, la crescita economica e la sicurezza nazionale“.

L’innovazione dell’industria farmaceutica sta vivendo un momento di grande accelerazione – evidenzia Cattani – anche grazie al contributo che la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale offrono ai ricercatori così da raggiungere traguardi importanti per un numero sempre maggiore di patologie.

Con un contesto attrattivo per gli investimenti e regole adatte alla tutela della proprietà intellettuale e alla rapidità dell’innovazione – auspica il presidente di Farmindustria – l’Italia e l’Europa potranno beneficiare di una parte importante degli ingenti investimenti in R&S – 1.600 miliardi di dollari – che le aziende farmaceutiche realizzeranno nel mondo tra il 2023 e il 2028. Il più grande investimento a livello internazionale per migliorare la salute dei pazienti e per recuperare un gap competitivo che ci vede ancora indietro soprattutto rispetto a Usa e Cina“.

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