L’anticorpo monoclonale lecanemab può rallentare il declino cognitivo nelle persone con Alzheimer in fase iniziale. Tuttavia, il suo impiego è associato a tassi elevati di eventi avversi gravi, come hanno rilevato i risultati degli studi.
Ricercatori provenienti da Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Giappone, Singapore, Germania e Francia hanno condotto uno studio di fase III in cui 898 persone di età compresa tra 50 e 90 anni con malattia di Alzheimer in fase iniziale hanno ricevuto lecanemab, mentre 897 hanno ricevuto un placebo.
I risultati, pubblicati sul New England Journal of Medicine, hanno mostrato che il lecanemab, somministrato per infusione endovenosa ogni due settimane, ha ridotto i marcatori di amiloide e ha provocato un calo moderatamente inferiore delle misure cognitive e funzionali rispetto al placebo dopo 18 mesi.