Nota aggiornamento Def. Il Governo formalizza l’impegno a “sostenere e rafforzare il sistema sanitario universale”. Ecco la bozza entrata in Consiglio dei Ministri

Via libera dal Cdm al Nadef. Rispetto al Def di aprile, si stima una maggiore crescita della spesa sanitaria nel periodo 2019-2022 ad incidenza del Pil sostanzialmente invariata. Tra gli impegni del governo: superare le disuguaglianze e garantire i Lea su tutto il territorio nazionale, rivedere i ticket e assumere nuovo personale. Sull’autonomia differenziata, si procederà salvaguardando il principio di coesione nazionale e di solidarietà. Saranno definiti i livelli essenziali delle prestazioni”. Ecco cosa prevede per la sanità la la bozza di Nadef esaminata dal Cdm.

Anticipiamo la Nota di aggiornamento del Def esaminata in serata dal Consiglio dei Ministri. Per quanto riguarda la sanità, il Governo si è impegnato a “sostenere e rafforzare il sistema sanitario universale”.

“La sostenibilità è la sfida che il Servizio Sanitario Nazionale dovrà affrontare nei prossimi anni, ossia la capacità di assicurare il mantenimento del principio di universalità del sistema, nel rispetto dei livelli essenziali di assistenza (Lea) coniugando allo stesso tempo equità, appropriatezza, qualità ed efficienza delle cure, governo dell’innovazione, salvaguardando gli equilibri economico-finanziari – si legge nel testo -. Il Ssn pur avendo garantito un sostanziale universalismo, non ha adeguatamente risposto a importanti aspettative, prima tra tutte quella della riduzione delle disparità territoriali e delle disuguaglianze. Numerose sono pertanto le sfide che il settore sanitario si troverà ad affrontare nei prossimi anni”.

Tra queste, in un apposito capitolo dedicato alla sanità, vengono elencate:

  • attenuare le disuguaglianze presenti in termini di accesso ai servizi e di variabilità regionale degli stessi garantendo l’erogazione dei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea) in modo uniforme su tutto il territorio nazionale;
  • gestire l’invecchiamento della popolazione governando l’evoluzione della domanda in condizioni complesse e con più patologie;
  • realizzare una migliore integrazione tra i sistemi sanitari, di assistenza sociale a sostegno dei processi di presa in cura;
  • aumentare la promozione della salute e la prevenzione;
  • prepararsi ai cambiamenti derivanti dal progresso scientifico e tecnologico rafforzando i processi di governo dell’innovazione;
  • porsi in maniera trasversale su interventi di policy intersettoriale, con particolare riguardo alla sicurezza sul lavoro e ai risvolti sanitari delle grandi sfide ambientali e del cambiamento climatico.

Inoltre, si spiega ancora nel capitolo, “si rende inoltre necessaria una progressiva rivisitazione dell’attuale sistema di compartecipazione sulla base delle condizioni economiche reddituali, finalizzato a rendere il sistema più omogeneo ed equo. In particolare, tale fenomeno di discriminazione nell’accesso ai servizi è stato aggravato dall’introduzione del superticket”.

[continua…]

Lo sviluppo possibile per il settore farmaceutico
M&A in ematologia, Sobi acquisisce Dova Pharmaceuticals per 900 milioni

Flash news simili

Editoriali

L’esperto risponde