“Il Governo Conte bis conferma la linea dei precedenti Esecutivi perdendo la prima vera occasione per confermare che il rafforzamento del SSN annunciato nel Programma di Governo rappresenta una reale priorità politica. Infatti, la mancata inversione di tendenza del rapporto spesa sanitaria/PIL dimostra che l’eventuale ripresa dell’economia non determinerà alcun rilancio del finanziamento pubblico della sanità nel prossimo triennio”.
La Fondazione Gimbe ha appena diffuso una sua nota analitica sulla nota di aggiornamento al Def 2019 approvata lunedì dal Govermo (vai al nostro servizio con tutti i documenti allegati).
E la sintesi del centro studi guidato da Nino Cartebellotta è impietosa: “I governi cambiano ma per la sanità pubblica la musica è sempre la stessa. Parole appassionate sulla volontà di sostenere e rafforzare un servizio sanitario pubblico e universalistico, ma senza rilanciare il finanziamento. Il piano straordinario di assunzioni di medici e infermieri previsto dal programma di governo diventa un ordinario proseguimento di assunzioni e stabilizzazioni per coprire le carenze di personale. Si conferma la linea di tutti i precedenti governi: l’eventuale ripresa dell’economia non determinerà alcun rilancio del finanziamento della sanità pubblica”.
“La linea programmatica relativa alla sanità nella Nota di aggiornamento al DEF (NaDEF) 2019 conferma – almeno a parole – si legge ancora nel documento Gimbe – quanto previsto dal Programma di Governo: “Il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) rappresenta un patrimonio da tutelare e rafforzare intervenendo anche per ridurre disuguaglianze crescenti. Occorre consolidare la natura universalistica del servizio sanitario nazionale e il ruolo cruciale della sanità pubblica nell’assicurare a tutti i cittadini il pieno diritto ad accedere ai migliori servizi per la salute”.
“A fronte di queste premessa – sottolinea Cartabellotta – dopo 10 anni di saccheggio che hanno sottratto alla sanità pubblica oltre € 37 miliardi, dalla NaDEF 2019 era lecito aspettarsi un forte segnale di discontinuità. Invece, i numeri sono inequivocabili: nessun rilancio del finanziamento pubblico che, nella migliore delle ipotesi, per il 2020-2021 aumenterà dei € 3,5 miliardi già assegnati dalla scorsa Legge di Bilancio, pericolosamente legati al nuovo Patto per la Salute, ancora sul tavolo di Governo e Regioni”.
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