La Regione Toscana raddrizza il tiro sui biosimilari

Delibera Toscana sui biosimilari

Il medico può scegliere sulla base delle evidenze scientifiche

Qualora si presenti sul mercato il biosimilare di un farmaco biologico originator, in Toscana l’Estar (Ente di supporto tecnico-amministrativo regionale) bandisce una procedura di acquisto e mette in atto tutte quelle azioni necessarie affinché il farmaco aggiudicatario della gara venga messo a disposizione dei medici e dei pazienti toscani nel più breve tempo possibile.

Nei casi in cui il medico che prescrive il medicinale ritenga opportuno per motivi clinici continuare a utilizzare il farmaco originator, comunque non aggiudicatario della procedura pubblica di acquisto, potrà farlo motivando la sua scelta con criteri basati sulla evidenza clinica. E’ quanto prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale toscana che stabilisce il percorso di approvvigionamento e utilizzo dei farmaci biosimilari.

Al fine di garantire l’appropriatezza e una distribuzione uniforme dell’assistenza farmaceutica sul territorio – informa una nota – la delibera definisce un percorso di accesso regionale per questa tipologia di farmaci. In Toscana il mercato dei farmaci originator, ma che ora hanno un biosimilare, è stato nel 2017 di circa 110 milioni di euro. I biosimilari costituiscono un’opportunità – rileva la Regione – in quanto i risparmi prodotti possono permettere l’accesso a terapie con un più alto grado di innovatività ad un numero maggiore di pazienti. Pur considerando che la scelta di trattamento rimane sempre una decisione clinica affidata al medico prescrittore, a quest’ultimo è anche affidato il compito di contribuire a una corretta informazione del paziente.

Pharma Kronos – 9 aprile 2019 – numero 66 anno 13

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