In questi giorni, nel pieno della campagna vaccinale anti Covid, le Regioni si sono mosse chiarendo la propria posizione rispetto alla somministrazione del vaccino al personale sanitario. Ciascuna Regione si è mossa in maniera autonoma e in maniera indipendente, evidenziando la mancanza di direttive univoche, valide a prescindere dalla zona di residenza.
A tal proposito, il Consiglio dei ministri ha approvato il 31 marzo e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto-legge 1° aprile 2021, n.44 recante ad oggetto “Misure urgenti per il contenimento dell’epidemia da COVID-19, in materia di vaccinazioni anti SARS-CoV-2, di giustizia e di concorsi pubblici”.
All’interno del decreto, si stabilisce che gli esercenti le professioni sanitarie e gli operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie sono obbligati a sottoporsi a vaccinazione. Tale disposizione costituisce un requisito essenziale per l’esercizio della professione.
Facendo inoltre riferimento a quanto apparso in Gazzetta Ufficiale n.72 del 24 marzo, contenente le categorie comprese nella fase 1, tra cui tutti i soggetti che operano in presenza presso le strutture sanitarie e socio sanitarie, si evince che anche gli Informatori Scientifici dovrebbero rientrare tra le categorie obbligate a sottoporsi al vaccino in via prioritaria.