In base a quanto definito dalla legge, l’informatore scientifico farmaceutico dovrebbe svolgere in maniera autonoma le attività legate all’informazione scientifica verso medici e professionisti sanitari, andando a illustrare le caratteristiche dei farmaci con l’obiettivo di agevolare un corretto utilizzo.
Tuttavia, nella pratica, le aziende richiedono spesso lo svolgimento di attività quali, raccogliere gli ordini dei farmacisti o a sondare le abitudini prescrittive dei medici, vincolati al raggiungimento di obiettivi quantitativi rispetto ai quali sono misurati e retribuiti.
A partire da questo modello, sono molteplici le lesioni ai diritti degli stessi Informatori, ad esempio, la subordinazione di fatto, nonostante il lavoro autonomo.