L’Agenzia Italiana del farmaco e il ministero della Salute hanno fatto ricorso al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar del Lazio dello scorso 4 marzo. L’ordinanza stabiliva che, per le cure domiciliari dei pazienti Covid, i medici potessero “prescrivere i farmaci che essi ritengono più opportuni secondo scienza e coscienza”.
Tale normativa rendeva di fatto non necessaria l’applicazione dei protocolli stabiliti invece da Aifa, secondo i quali le cure domiciliari si basano su somministrazione di paracetamolo e vigile attesa.
Il Consiglio di Stato ha accolto l’appello del ministero della Salute e dell’Agenzia, sospendendo il provvedimento del Tar.