Solo per gli acquisti diretti (ospedaliera e diretta Asl), senza contare i fondi innovativi, lo sforamento è monstre: 1,2 mld. Un deficit ridimensionato dalla farmaceutica convenzionata in “attivo” di 217 milioni rispetto al tetto programmato. Dati che evidenziano come la spesa sia fuori controllo. Sempre in crescita la compartecipazione del cittadino sul prezzo di riferimento dei farmaci mentre i ticket fissi sono in calo. Solo due Regioni (Valle d’Aosta e Pa Bolzano) rispettano i tetti. Puglia, Umbria e Sardegna le maglie nere.
A livello nazionale la spesa complessiva del periodo gennaio-aprile 2019 si è attestata a 6.658,4 mln di euro, evidenziando uno scostamento assoluto rispetto alle risorse complessive del 14,85% (5.634,7 mln di euro) pari a +1.023,7 mln di euro, corrispondente ad un’incidenza percentuale sul FSN del 17,55 %.
È quanto si legge nell’ultimo monitoraggio dell’Aifa (gennaio-aprile 2019) appena pubblicato che segna un peggioramento rispetto al mese precedente dove lo sforamento era di 845 mln e che vede solo 2 regioni su 21 a rispettare i tetti di spesa. Una spesa quindi sempre fuori controllo con le azioni per risparmiare che non si vedono.
La spesa farmaceutica convenzionata netta a carico del SSN nel periodo gennaio-aprile 2019 calcolata al netto degli sconti, della compartecipazione totale (ticket regionali e compartecipazione al prezzo di riferimento) e del pay-back 1,83% versato alle Regioni dalle aziende farmaceutiche, si è attestata a 2.644,9 mln di euro, evidenziando un valore analogo rispetto a quello dell’anno precedente.
[continua…]