Settore chimico-farmaceutico: ferie e permessi se lo smart working non è praticabile

Federchimica, Farmindustria e sindacati: agevolare l’applicazione delle misure emergenziali del Governo, ma limitare l’impatto su trattamenti economici e occupazione

Se lo smart working non è praticabile, le aziende del settore chimico-farmaceutico potranno modificare rapidamente gli orari settimanali utilizzando anche ferie, permessi e riposi. Ad affermarlo è una nota congiunta di Federchimica, Farmindustria e organizzazioni sindacali del settore.

Nel settore chimico-farmaceutico…

“L’obiettivo – spiegano le parti sociali – è agevolare una rapida ed efficace applicazione delle nuove misure funzionali a contrastare e contenere il diffondersi del virus COVID-19, limitando contestualmente l’impatto negativo su trattamenti economici e occupazione”. Dunque, “in assenza di condizioni per attivare gli strumenti forniti dalla legge o di necessità del loro utilizzo esclusivo per la prosecuzione della normale attività lavorativa, quando non sia possibile lo smart working, si potrà ricorrere in tempi rapidi a modifiche della distribuzione dell’orario settimanale utilizzando anche ferie, permessi, riposi ed altri istituti contrattuali”. Le parti sociali auspicano anche “la corretta, completa e tempestiva informazione e il coinvolgimento di tutte le figure aziendali competenti in relazione ai propri ruoli e compiti”.

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