Purdue Pharma: patteggiamento da 12 miliardi per il caso oppioidi in USA

La crisi degli oppioidi negli Stati Uniti continua a tenere banco. Dopo la multa da 572 milioni di dollari comminata a Johnson&Johnson da un tribunale della contea di Cleveland a Norman, in Oklahoma, un nuovo caso scuote il settore farmaceutico americano. Purdue Pharma, azienda considerata tra le maggiori responsabili di morte da oppioidi negli Stati Uniti, starebbe negoziando un accordo da dodici miliardi per chiudere circa duemila azioni legali intentate da governi locali e statali contro di essa.

Crisi oppioidi, i dettagli dell’accordo

Secondo quanto riportano fonti vicine alla vicenda, come parte dell’accordo, la società – accusata di avere scatenato l’epidemia di dipendenza da antidolorifici con l’introduzione del farmaco OxyContin nel 1996 – sarebbe disposta a dichiarare il proprio fallimento. Pertanto, la famiglia Sackler, proprietaria di Purdue Pharma, rinuncerebbe al suo controllo sull’impresa.  Contribuirebbe, inoltre, con almeno 3 miliardi di dollari da fondi personali all’accordo. Tali fondi potrebbero lievitare però fino a circa 12 miliardi di dollari. In conseguenza di ciò, i duemila querelanti starebbero valutando l’offerta. L’offerta è stata oggetto di un incontro convocato a Cleveland la scorsa settimana dal giudice che sovrintende una causa federale in partenza a metà ottobre.

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