Equianalgesia, switch degli oppioidi e associazioni di oppioidi nel post-operatorio e in contesti clinici di emergenza

Equianalgesia, switch degli oppioidi e associazioni di oppioidi nel post-operatorio e in contesti clinici di emergenza: una revisione narrativa

Un tavolo di esperti, con il supporto incondizionato di Molteni Farmaceutici, si è riunito per rivedere le tabelle di equianalgesia e diffondere un uso corretto degli oppioidi attraverso pratiche appropriate

 

Scandicci (FI), 30 maggio 2022 – La gestione del dolore sia nel setting di pronto soccorso che nel post-operatorio rappresenta spesso una sfida importante, soprattutto per quei pazienti già in trattamento con oppioidi per dolore cronico o in terapia di mantenimento. La loro gestione richiede da un lato un’adeguata capacità ed esperienza del medico nei confronti del dolore acuto, dall’altro una competenza specifica nel rivedere la terapia a base di oppioidi. Sono stati considerati alcuni elementi: l’equianalgesia – che indica la quantità di differenti formulazioni di oppioidi che producono lo stesso effetto analgesico; la rotazione – definita come il processo di passaggio da un oppioide all’altro al fine di ottenere un equilibrio clinico soddisfacente tra analgesia ed effetti avversi – e l’associazione di oppioidi in contesti clinici differenti.

Un autorevole e ampio gruppo di medici e ricercatori con consolidate esperienze nei campi dell’anestesia, della terapia del dolore, della terapia intensiva, della farmacologia, della medicina d’urgenza e della medicina delle dipendenze, si è di recente riunito, con il supporto incondizionato di Molteni Farmaceutici. Il board, coordinato dal dott. Fabio De Iaco (ASL Città di Torino) e dal prof. Franco Marinangeli (Università de L’Aquila), è composto dal prof. Guido Mannaioni (Università di Firenze), dal dott. Sossio Serra (Ospedale M. Bufalini di Cesena), dal prof. Gabriele Finco (Università di Cagliari), dal dott. Simone Sartori (Università di Firenze), dal dott. Enrico Gandolfo (ASL Città di Torino), e dal dott. Pasquale Sansone (Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli, Napoli).

Il tavolo di esperti ha avuto come obiettivo quello di facilitare l’uso corretto degli oppioidi, nei diversi scenari clinici in cui sono indicati, attraverso pratiche appropriate.

L’approfondito lavoro di ricerca ha preso in esame sia gruppi di popolazione speciale – come le donne in gravidanza e durante l’allattamento, anziani, bambini e adulti con insufficienza epatica e renale – sia situazioni critiche per la gestione degli oppioidi, come i casi di rapido peggioramento del dolore cronico, di dolore acuto durante la terapia di mantenimento con oppioidi o di gestione del dolore in pazienti complicati in emergenza.

Da qui è emersa l’esigenza, a partire dalla consapevolezza di una letteratura esistente non sempre soddisfacente per numero e qualità degli studi, di rivedere e integrare le tabelle di equianalgesia. Tali tabelle combinano i tassi di conversione estrapolati dalla letteratura con consigli e raccomandazioni di esperti per superare i limiti intrinseci delle tabelle, da un lato valorizzandone l’applicabilità e dall’altro ponendo attenzione alla sicurezza, con lo scopo di semplificare la pratica clinica di qualsiasi medico nell’ambito del dolore d’emergenza o postoperatorio. Uno strumento che si può rivelare molto utile nella somministrazione degli oppioidi, che si conferma la classe di farmaci più adatti per il trattamento del dolore nel post-operatorio e nella medicina d’urgenza. Tuttavia, va sottolineato, che, in un campo complesso come questo dove spesso l’esperienza clinica può rappresentare il principale principio guida, l’equianalgesia può essere influenzata dalle interazioni farmaco-farmaco e dall’imprecisione farmacologica.

In generale, restano validi i seguenti consigli:

  • i pazienti che presentano caratteristiche del dolore che coinvolgono recettori definiti devono essere trattati con molecole attive su tali recettori, ad esempio indagando la qualità del dolore;
  • viene raccomandato di iniziare il cambio di oppioide con una dose più bassa (riducendo del 25-50% la quantità rispetto a quella riportata nella tabella dell’equianalgesia) e di titolare alla dose efficace;
  • dopo il passaggio o l’inizio di un nuovo oppioide, sia in caso di sovradosaggio sia in caso di astinenza, il paziente deve essere sottoposto a un attento monitoraggio.

 

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