“Diversamente piccole”, così le emerging biopharma fanno strada nel mondo

Le emerging biopharma su scala globale sono più di 3.200 e hanno ben 8.706 prodotti in sviluppo. Anche se rappresentano il 14% del valore di mercato totale, solo nel 2018 gestivano più dell’80% della pipeline.

Agli inizi degli anni settanta il libro di Friedrich Schumacher lanciava un avvertimento contro l’estremizzazione del capitalismo liberista: per sopravvivere, sosteneva lo studio, il sistema deve puntare su risorse locali e mercati locali.

Poi venne la globalizzazione e il gigantismo delle multinazionali ma periodicamente lo slogan di Schumacher veniva rispolverato e applicato a nuovi trend economici e culturali. Così dopo l’ondata di M&A degli ultimi decenni anche il farmaceutico scopre che ‘piccolo’ può generare più innovazione, originalità di approccio e flessibilità nell’affrontare gli unmet needs della nuova medicina.

Si tratta ovviamente di una definizione di ‘piccolo’ profondamente diversa rispetto al modello di quaranta anni fa proposto da Schumacher, le Emerging biopharma (Ebp) raggiungono fatturati annui globali fino a 500 milioni di euro o investimenti in ricerca inferiori a 200. Solo una parte di queste dunque rientrano in una definizione standard di piccola media impresa nel senso europeo del termine.

La dinamica di mercato vede spesso le Ebp e le grandi compagnie collaborare, in forma di- versa, per portare al paziente tecnologie molto innovative. Un recente studio di Iqvia Institute of Human Data Science presenta un quadro completo di questo segmento.

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