Il tramonto della medicina di base?

La medicina generale sta perdendo gradualmente il suo ruolo specifico all’interno della divisione del lavoro medico. Le attività di cura per patologie maggiori sono ora gestite da altri professionisti, mentre alla medicina generale rimane il compito esclusivo della certificazione medico-legale e dell’accesso ai servizi del SSN. Questo processo di de-professionalizzazione mette in dubbio l’utilità e la sopravvivenza stessa della medicina generale.

Nel campo sanitario, una professione si costituisce quando i suoi esercenti sono i titolari esclusivi di specifiche competenze. Ad esempio, gli infermieri si occupano dell’assistenza, i fisioterapisti della riabilitazione e i tecnici di radiologia delle immagini radiologiche. Questi professionisti appartengono a una professione legalmente riconosciuta grazie alle loro competenze specifiche.

Nel settore medico, i medici si differenziano perché inizialmente erano l’unica professione legalmente riconosciuta, mentre le altre attività sanitarie erano considerate come arti ausiliari. Tuttavia, a partire dal 1999, le altre attività sanitarie sono state trasformate in professioni sanitarie con autonomia professionale e responsabilità connesse. Nonostante ciò, i medici mantengono la responsabilità dei propri atti e dell’intero processo di cura quando viene eseguito in strutture sanitarie organizzate.

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