Nonostante l’approvazione del Comitato Prezzi e Rimborsi (CPR) il mese scorso, il Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) non ha completato il processo per autorizzare il rimborso completo della pillola anticoncezionale in tutto il territorio italiano.
Questa decisione è abbastanza insolita, poiché di solito l’organo principale dell’Agenzia tende a ratificare le decisioni già approvate dal Comitato Tecnico-Scientifico e dal Comitato Prezzi e Rimborsi. Questo è accaduto anche due settimane fa con il riconoscimento del rimborso completo per la profilassi pre-esposizione (PrEP) contro l’infezione da HIV, che è stata valutata contemporaneamente alla pillola anticoncezionale.
Si tratta quindi di un passaggio di norma formale, ma che non si è verificato nell’ultima riunione del Consiglio di Amministrazione. In un comunicato diffuso ieri sera, l’AIFA ha specificato che il Consiglio di Amministrazione presieduto dal microbiologo Giorgio Palù ha preso atto che le commissioni consultive non hanno ancora fornito indicazioni precise sulle fasce di età a cui concedere gratuitamente la pillola anticoncezionale, sulle modalità di distribuzione e sui costi per il sistema sanitario nazionale nei vari scenari di adozione del rimborso.