Gli esperti internazionali si sono riuniti a Firenze per il convegno “Costruire una civiltà nello spazio“, dove è emerso un collegamento straordinario tra la medicina spaziale e la lotta contro l’invecchiamento.
Vivere nello spazio per alcuni mesi accelera notevolmente il processo di invecchiamento, causando cambiamenti che normalmente si verificano in 10-20 anni sulla Terra. Questi effetti negativi colpiscono occhi, cuore, DNA e metabolismo degli astronauti al loro ritorno sulla Terra, principalmente a causa dell’assenza di gravità e dell’alto livello di radicali liberi prodotti nello spazio.
Tuttavia, dalla ricerca su questi disturbi derivanti dalla permanenza nello spazio, è emersa la possibilità di prevenire e curare le malattie legate all’invecchiamento attraverso la personalizzazione di farmaci, attività fisica e dieta basate sul profilo molecolare individuale.
Il convegno, organizzato dalla Fondazione Internazionale Menarini in collaborazione con la NASA, Sovaris Aerospace e la Fondazione per la Medicina Specifica di Genere, è stato l’occasione per discutere queste nuove scoperte.