Si tratta di un oppiaceo sintetico, l’antidolorifico più pericoloso che crea dipendenza e può uccidere in quantità anche basse. L’allarme per il possibile arrivo in Italia lanciato dal fondatore di Villa Maraini
A Roma il Fentanyl non è arrivato, ma c’è poco da festeggiare. Il rischio che la potentissima droga, che in Usa ha finora ucciso più della guerra in Vietnam, prenda piede anche in Italia è elevato. A lanciare l’allarme è Massimo Barra, fondatore di Villa Maraini, Agenzia Nazionale di Croce Rossa Italiana per le tossicodipendenze. E lo fa in occasione della giornata mondiale sull’overdose che si celebra il 31 agosto.
“In genere tutto quello che prende piede negli Stati Uniti, tutte le mode, dalla minigonna in poi, dopo poco tempo arrivano anche in Italia. Ma l’arrivo di questa droga è qualcosa di drammatico”, spiega Barra all’Agi. L’ultima vittima celebre è lo chef italiano trapiantato a New York Andrea Zamperoni, ma in totale il Fentanyl ha ucciso in Usa 200 mila persone dal 2014.
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