La Fondazione Gimbe rende pubblico il suo modello di previsione che calcola l’andamento dei numeri in Italia e i tempi per la fase 2: «Rischioso allentare misure prima della fine di maggio»
La Fondazione Gimbe, organismo indipendente che ha lo scopo di promuovere attività di formazione e ricerca in ambito sanitario, ammonisce che sarebbe rischioso allentare le misure prima di fine maggio per come è programmata ora la cosiddetta Fase 2. Lo fa rendendo pubblico il suo modello di previsione che calcola l’andamento dell’epidemia italiana fino all’agognato giorno del “contagio zero”.
Quattro date
Per Gimbe la data indicata per allentare le misure è il 2 giugno (si veda grafico sotto, ndr) quando l’aumento dei casi scenderà allo 0,1% la “soglia utilizzata ad Hubei per allentare le misure”, ricorda il direttore della Fondazione, Nino Cartabellotta. Per arrivare a quello 0,1%, il modello Gimbe prevede un calo significativo a partire dal 16 aprile, quando l’aumento dei casi scenderà al 2%, per calare all’1% il 27 aprile, allo 0,5% il 7 maggio, fino allo 0,1% del 2 giugno. Il commento di Cartabellotta è: «Affidabilità robusta, ma basato solo su 2 variabili (l’incremento percentuale dei nuovi casi e il tempo espresso in giorni): maneggiare con cura perché potrebbe essere influenzato da nuovi focolai, tamponi effettuati, aderenza a misure distanziamento sociale, sovraccarico ospedali».
Consapevolezza
«La Fondazione GIMBE – afferma il Presidente Nino Cartabellotta – ha deciso di rendere pubblici i risultati delle proprie analisi indipendenti per offrire alcune risposte, utili ad informare le decisioni politiche ed aumentare la consapevolezza della popolazione in un momento estremamente delicato della gestione dell’epidemia nel nostro Paese».
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