Sono saliti a quindici i casi di epatite colestatica acuta, non infettiva e non contagiosa, riconducibili al consumo di curcuma, secondo quanto riporta l’Istituto Superiore di Sanità, riferito al 27 maggio. Istituto che ricorda anche come al momento siano in corso verifiche sul territorio da parte delle autorità sanitarie, anche per individuare la causa responsabile dei casi di epatite.
La risposta di Federsalus
Intanto però non si è fatta attendere la risposta di Federsalus, l’associazione rappresentativa delle aziende di integratori alimentari, che si dice a disposizione delle autorità competenti per accelerare le verifiche sui prodotti a base di curcuma, ma che sottolinea anche come al momento manchino ancora evidenze certe. L’associazione inoltre ha chiesto alle Autorità un rapido espletamento di tutte le verifiche necessarie, richiamandole al principio legale di proporzionalità nelle disposizioni delle misure di sicurezza coerentemente alle evidenze oggi disponibili.