Per Confindustria dispositivi medici, il payback deve essere cancellato in quanto mette a rischio la sanità pubblica e l’industria.
I toni sono duri, si tratterebbe di una tassa incostituzionale e inapplicabile, che obbliga le imprese al versamento di oltre 2 miliardi con l’obiettivo di risanare lo sforamento del tetto di spesa delle Regioni. L’allarme era stato lanciato da Confindustria a settembre.
Al momento, i ricorsi delle aziende di dispositivi medici presentati al Tar ammontano già a circa un centinaio. Le imprese stanno ricevendo in questi giorni lettere da parte delle Regioni, con la richiesta di pagamento del payback relativo al triennio 2015-2018 da evadere entro 30 giorni.