ACOI: la pandemia non ha insegnato nulla?

Nonostante le promesse di apprendere dagli errori della pandemia e rafforzare la sanità pubblica, sembra che poco sia cambiato. La domanda fondamentale è: cosa abbiamo imparato dalla pandemia e come abbiamo investito nelle strutture sanitarie, nel personale e nella tecnologia per evitare futuri imprevisti? Il 41° Congresso Nazionale dell’Associazione Chirurghi Ospedalieri Italiani (ACOI) ha aperto il dibattito su queste importanti questioni a Roma.

Il presidente del Congresso, Pierluigi Marini, ha sollevato queste preoccupazioni nel suo discorso inaugurale, evidenziando che le liste d’attesa sono ancora lunghe e che centinaia di migliaia di interventi chirurgici sono stati annullati durante la pandemia, senza un recupero adeguato. Il Congresso, in corso fino a mercoledì, 13 settembre, presso il Centro Congressi ‘La Nuvola’ dell’Eur, mira anche a impegnarsi per il futuro del sistema sanitario pubblico.

Marco Scatizzi, Presidente ACOI, ha sottolineato l’importanza del ruolo dei professionisti medici nel fornire cure salvavita e ha esortato le istituzioni a collaborare per un avanzamento significativo nel settore sanitario. Ha ribadito che il personale sanitario ha pagato un prezzo elevato durante la pandemia e che ora è il momento di investire nella ricostruzione del Servizio Sanitario Nazionale.

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