La recente sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti apre nuovamente il dialogo in relazione al tema dell’aborto, anche in Italia.
La sentenza Roe, infatti, ci riguarda da vicino in quanto va ad alimentare anche nel nostro Paese posizioni che tendono a schierarsi contro l’aborto, così come stabilito dalla legge 194, attraverso interpretazioni restrittive o ipotizzandone l’abrogazione.
Il documento European Abortion Policies Atlas a cura di di EPF-IPPF ha preso in analisi le legislazioni sull’aborto in 53 dei paesi europei prendendo in considerazione numerosi parametri, tra cui la facilità di accesso, i sistemi sanitari nazionali e la reperibilità di informazioni online.
Di seguito i principali dati emersi:
- Per 31 Paesi l’aborto non è incluso nei finanziamenti previsti dal sistema sanitario nazionale, andando di fatto a penalizzare la fascia di popolazione economicamente in difficoltà;
- 19 Paesi prevedono percorsi complessi per accedere all’aborto;
- 16 Paesi regolano l’aborto nel codice penale o criminale;
- 26 Paesi prevedono la possibilità per gli operatori sanitari di procedere o meno in base alle opinioni e credenze personali;
- 18 Paesi forniscono informazioni non corrette e non dettagliate alle donne che lo richiedono.