Zone di lavoro
INVIATA DA: Francesco D.
IL GIORNO: giovedì, 4 Luglio 2019
Buongiorno,
Vorrei avere delucidazioni su un tema forse già ampiamente affrontato, la sede di lavoro.
Attualmente ho un contratto a tempo indeterminato dei chimici, volevo sapere o dove documentarmi, se ci sono regole per l’assegnazione delle zone di lavoro.
Cordiali saluti
Francesco D.
La risposta dell’esperto
Gentile Francesco,
grazie per averci contattato ed averci esposto il tuo quesito.
Le zone di lavoro si assegnano, e sono riportate, nel primo contratto di assunzione, sia esso un CCNL dipendente dei chimici o un contratto privato con un ISF a partita Iva.
In effetti c’è ben poco da aggiungere. Un contratto è un contratto, firmato da entrambi i contraenti, ed ha valore di legge sul lavoro.
Non solo, ma ogni azienda si riserva sempre, per motivi vari e di suo interesse, di poterti trasferire in qualunque altra provincia.
Se esiste una rappresentanza sindacale valida, il trasferimento è in genere, gestito insieme all’azienda e per quello che riguarda le spese, sono a carico dell’azienda, compreso il trasporto dei mobili o l’affitto se l’alloggio è ammobiliato.
Insomma, alla fine è una gran fregatura, perché l’azienda trova sempre un motivo legalmente valido per il trasferimento e per tenerti li finché non ti dimetti, se questo è il suo obiettivo.
Da questo deriva anche che possono spostarti sia all’altro capo d’Italia ma anche nella provincia limitrofa o in determinate zone di loro interesse.
La reazione di un informatore in tale situazione può essere varia; per esempio, la “depressione” con relativo certificato medico. La cosa determina assenze dal lavoro, giustificate, e forte calo dei risultati nelle zone assegnate causate dalle assenze e dalla depressione.
Tuttavia non dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio. Specie se l’azienda è grande non è detto che tale iniziativa sia dovuta ad una specie di “punizione” ma ad una sua reale necessità organizzativa.
Non di rado, infatti, capita che altre variazioni organizzative la possano indurre a rimetterti, dopo un certo periodo, nella tua zona.
Anni fa un collega ISF fu promosso capo area e trasferito lontanissimo per sistemare una regione. Ci riuscì e dopo due o tre anni chiese ed ottenne di ritornare alla sua vecchia regione con la gestione di ben due regioni. Si trova ancora li.
Come vedi non è un argomento semplice, perché non esistono risposte normative. Tutt’al più risposte sindacali. Ma questi sopra descritti sono tutti fatti realmente accaduti.
Sulla sede di lavoro abbiamo già scritto anche che, in caso si apra un dissidio legale con l’azienda, il tribunale competente deve essere non quello dove ha sede l’azienda ma quello dove ha sede l’ISF.
Concludendo, non vi sono leggi o norme legate all’assegnazione od allo spostamento della zona di lavoro che non siano riportate nel proprio contratto di lavoro. La zona, in genere, cambia al cambiare dell’azienda e dei suoi farmaci. Spesso quando l’azienda assume molti altri ISF la zona si restringe, se deve licenziarli, si allarga.
Speriamo di averti aiutato.
A presto