Il 19 maggio 2020 abbiamo lanciato un sondaggio volto a individuare le principali problematiche sull’utilizzo dei nuovi canali digitali da parte degli Informatori Scientifici, per rimanere in contatto con i propri interlocutori.
Ringraziamo Paolo V. che ci ha supportato per la realizzazione del questionario e la sua divulgazione.
Un ringraziamento va a tutti coloro che hanno partecipato, dandoci modo di raccogliere i dati che riportiamo di seguito.
I partecipanti
La survey ha registrato 369 rispondenti così suddivisi: il 50% provenienti dal Centro Italia, il 31% al Nord e il 19% Sud e isole. Le fasce d’età vedono ISF tra i 40 e 50 anni per il 38,48% e oltre i 50 per il 38,21%.
Il 75,88% si configura come lavoratore dipendente e il 24,12% come P.IVA.
Le risposte sul multichannel
Entrando nel merito del sondaggio abbiamo cercato di mettere in luce diversi aspetti relativi all’utilizzo di canali differenti dal face to face, cercando di capire quali direttive siano state trasmesse dall’azienda, quali gli strumenti a disposizione e che genere di problematiche siano state finora incontrate in questo senso.
Un aspetto da non sottovalutare è legato agli interlocutori ai quali ci si riferisce, in quanto un Medico di medicina generale che gestisce il proprio ambulatorio, avrà a disposizione una strumentazione (hardware e software) aggiornata e compatibile con le piattaforme odierne. Al contrario, per un Medico specialista che opera in ospedale pubblico, nella maggior parte dei casi, troviamo uno scenario “stringente” di strumentazione e impostazione di gestione dei software, sia per obsolescenza che per firewall o restrizioni aziendali di vario tipo (impossibilità di installazione di nuovi software).
Il sondaggio ha voluto investigare quali fossero gli interlocutori più complessi da intercettare. Il 39% conferma i medici ospedalieri, per il 37% dei rispondenti si tratta sia medici ospedalieri che medici ambulatoriali, il 14% unicamente medici ambulatoriali e, infine, solo il 9% non ha avuto problemi.
Le domande principali:
La ricezione di direttive o contenuti da parte del marketing “Hai ricevuto indicazioni dal marketing aziendale su contenuti o direttive?”.
Nella maggior parte dei casi sono state ricevute presentazioni da condividere (41%), seguite dall’organizzazione di Webinar (33%), contenuti da pubblicare sui social (18%) e, infine, l’8% non ha ricevuto indicazioni su cosa fare e come muoversi.
I principali canali utilizzati sono stati il telefono e l’email che rappresentano il 49% dei casi, seguiti da messaggi WhatsApp e Piattaforme per video call, 22% il primo e 21% il secondo, e solo nel 5% dei casi si sono utilizzati video call tramite WhatsApp. Il restante 2% dichiara l’utilizzo dei social network.
Quali problematiche hanno riscontrato?
Nel 73% dei casi è difficile prendere appuntamento con i medici e specialisti e nel 38% l’impedimento è nel trovare spazio nelle loro agende. Non mancano le difficoltà di utilizzo dei software presso le strutture che non possiedono un sistema informatico aggiornato e la possibilità di una formazione da parte degli interlocutori (32% e 34% dei casi).
Conclusioni
Il sondaggio offre uno spaccato interessante sulle azioni intraprese che evidenziano la disorganizzazione e l’utilizzo di canali che non sfruttano le potenzialità dello scenario digital oggi presente, che si scontra con un’obsolescenza dei sistemi ed una praticità di utilizzo del tutto assente.
Si rende necessaria una cooperazione tra le divisioni Marketing, Scientifiche e la rete di ISF con l’obiettivo di identificare i canali e modalità più adatte al messaggio da veicolare agli interlocutori più in linea. Solo in questo modo sarà possibile cogliere le potenzialità di un nuovo approccio in grado di rispondere alle limitazioni imposte dall’emergenza.
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