Obiettivo Wellbeing: 5 consigli su come raggiungerlo

Obiettivo Wellbeing: 5 consigli su come raggiungerlo

Abbiamo introdotto un po’ di tempo fa il fondamentale concetto di wellbeing, ovvero un costrutto multidimensionale che considera una serie di importanti domini della vita legati al lavoro, alle finanze, alla salute emotiva, alla salute fisica e ai rischi comportamentali, nonché alla qualità delle proprie connessioni sociali e della comunità.

È un dato certo che ogni settore in questo periodo di pandemia stia attraversando, o abbia attraversato, un periodo nuovo e difficile da gestire.

Il settore dell’informazione scientifica non può fare eccezione viste la necessità di contatto, di relazione e di spostamenti tipicamente collegati alla professione ma non si può cadere nel vittimismo e la parola resilienza oggi più che mai deve diventare un diktat.

Come fare? Partendo da voi, dalla conoscenza, dall’esperienza e dal desiderio di volervi occupare del vostro wellbeing per stare meglio ed essere più felici.

Se vi state chiedendo se in un periodo di tale stravolgimento è possibile essere felici a lavoro, se è possibile trarre soddisfazione da quello che si fa nonostante si siano vissuti dei periodi decisamente migliori rispetto ad oggi, la risposta è Sì, se sappiamo come fare”.

Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità (A.Einstein), e questo è il momento per coglierle!

Tutto ciò comporta piccoli sforzi, costanza e un cambio di paradigma per misurare la felicità nella nostra vita e di conseguenza il nostro wellbeing.

Il wellbeing, argomento piuttosto recente in letteratura, è un costrutto multidimensionale che comprende il benessere fisico, il benessere mentale, la socialità e le circostanze personali. Per questo ci sono degli accorgimenti che possono essere messi in pratica per raggiungere l’obiettivo che sta a cuore di tutti noi, il proprio benessere e la propria soddisfazione personale e lavorativa.

 

Consiglio n. 1

Il primo consiglio riguarda l’alimentazione e la gestione del tempo che le dedicate: non abbiate fretta, né di comprare né di mangiare. Probabilmente il vostro tipico pranzo o la vostra tipica colazione, prima del lockdown e probabilmente anche ora, è in macchina di fretta, oppure nel primo bar che vi capita a tiro vicino all’ospedale o allo studio medico con cui avete fissato il vostro appuntamento. Quando non avete fame non ci pensate e fate altro, quando vi viene l’attacco di fame correte ai ripari per soddisfare nel più breve tempo possibile quella sensazione di vuoto, insopportabile e che non vi fa ragionare, che avvertite allo stomaco. Pensateci prima! Prevenite i vostri attacchi di fame scegliendo il vostro pranzo e i vostri spuntini quando NON avete fame.
Solo così riuscirete ad essere obiettivi e lucidi nella scelta. Inoltre, è bene ricordarvi di scegliere tutto ciò che è povero, di ingredienti!
Da memorizzare è semplice: Less is more. Cibo OK = cibi poco trattati e con meno ingredienti possibili che lo compongano!

Consiglio n. 2

Il secondo consiglio riguarda il benessere fisico: se il vostro lavoro, per via della pandemia, vi costringe a stare molto tempo davanti al pc per gestire le relazioni con i medici e le aziende farmaceutiche committenti sappiate che ci sono degli accorgimenti per non avere ripercussioni a lungo andare. La reglola da seguire in questo caso è more is more. Aumentare il NEAT, (termogenesi da attività non associabile all’esercizio fisico) quindi Sì alle telefonate in piedi oppure a svolgere qualunque tipo di attività domestica quando vorrete prendervi una pausa di 5 minuti da lavoro invece che scorrere la bacheca del vostro Social preferito, ecc.

Consiglio n. 3

Il Terzo consiglio riguarda ancora il benessere fisico ma in questo caso a differenza del movimento mi riferisco al riposo e più nello specifico all’idea che i grandi imprenditori o imprenditrici e manager di successo dormano poco è dura a morire ma è decisamente un mito da sfatare. Il sonno svolge delle importantissime funzioni per il nostro benessere psicofisico, come ad esempio la capacità di aumentare la concentrazione e diminuire notevolmente le probabilità di ingrassare. Come per l’alimentazione, pensateci prima di fissare una call con il medico alla 10:00 di sera perché in un altro momento era impossibile raggiungerlo, e considerate che non siete dei supereroi che il sonno non è una perdita di tempo e che il detto: Chi dorme non piglia pesci non deve essere preso alla lettera. Prima di essere dei manager nel vostro lavoro è importante essere dei manager di sé e della propria efficienza fisica ed energetica. Prendete nota dei segnali che il vostro corpo vi manda e sfruttate la massima resa nel tempo di maggiore efficienza fisica, poi, recuperate! Attenzione, il suggerimento non è “vietato fissare le call alle 10:00 di sera”, bensì quello di non pensare, il mattino dopo e il mattino dopo ancora, di alzarvi o mettervi in macchina alle 6:00 per un appuntamento alle 8:00 perché la vostra performance potrebbe risentirne in maniera importante!

Consiglio n. 4

Il quarto consiglio riguarda la socialità. Lo sappiamo, “L’uomo è un animale sociale” e la relazione con l’altro è fondamentale in tutte le tappe dello sviluppo umano, in qualsiasi modo avvenga. Anche se l’informazione scientifica è un lavoro indipendente e autonomo e in questo periodo di Coronavirus siete limitati nelle relazioni dal vivo, l’utilizzo della tecnologia, è un’alternativa valida a soddisfare la necessità di relazione. L’impatto e l’utilizzo del web per incontrarsi e lavorare, ha certamente portato a qualcosa di positivo, l’abbattimento dei confini fisici e geografici. Il suggerimento è proprio approfittarne e aumentare la propria rete di conoscenze non limitandola più a quella del territorio in cui si lavora ma anche fuori e perché no, anche fuori confine nazionale! Dalle difficoltà nascono le opportunità ed in questo periodo confrontarsi per sapere come gli altri stanno affrontando questo periodo può diventare necessario per dare valore alla categoria e fare squadra!

Consiglio n. 5

Il quinto consiglio riguarda l’adattamento e più in particolare l’integrazione tra informazione scientifica e tecnologia. Questo è un periodo di cambiamento, l’abbiamo detto più volte, ma per raggiungere il nostro obiettivo e stare bene nel mondo in cui viviamo che non sempre possiamo governare, né controllare, è necessario adattarci al cambiamento, e quindi, per quanto riguarda la professione dell’informatore scientifico, a nuovi metodi di comunicazione per non indietreggiare nella propria attività lavorativa, bensì per accelerarla. Il suggerimento è di non opporvi al cambiamento perché se è vero che terminata la fase di lockdown le relazioni potranno essere rivissute personalmente come prima, la tecnologia rimarrà sempre un punto fermo attorno a cui ruoterà il vostro lavoro, quindi abbracciatela e trovatene i risvolti positivi, come per esempio il risparmio di tempo per raggiungere medici e ospedali in zone molto distanti tra loro!

Autore: Angelica Brasacchio

Angelica Brasacchio

Angelica Brasacchio, di origini calabresi, è una persona estremamente curiosa, profondamente affascinata dalle Scienze della Salute e dall'arte della scrittura. Con queste attitudini, decide di iscriversi alla facoltà di Psicologia di Firenze e per anni si dedica alla ricerca neuroscientifica collaborando con alcuni grandi centri di ricerca nazionali ed internazionali, University College of London (UCL), Centro Nazionale di Ricerca di Pisa (CNR), Ospedale San Raffaele di Milano (HSR). Si specializza in Psicoterapia Neuropsicologica Cognitiva e ottiene un Master in Medicina Psicosomatica. Conosce molto bene il mondo farmaceutico in quanto ex dipendente di un Istituto di indagini di mercato in campo farmaceutico come Qualitative e Quantitative Executive Researcher. Come Content Writer e divulgatrice scientifica. da ottobre 2020 si è unita al team di Informatori.it

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