Uso del nirmatrelvir/ritonavir (paxlovid) nelle farmacie territoriali

Uso del nirmatrelvir/ritonavir (paxlovid) nelle farmacie territoriali

Nel febbraio 2022 il CTS dell’AIFA ha definito i criteri di utilizzo del Paxlovid dopo che il farmaco aveva già ottenuto nel dicembre 2021 il parere favorevole della Commissione Tecnico Scientifica-per la distribuzione in emergenza e, a gennaio 2022, il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’EMA aveva raccomandato l’autorizzazione per il trattamento di pazienti con infezione da Covid 19 che non necessitano di ossigenoterapia supplementare e che sono a forte di rischio di progressione verso una forma grave, come ad esempio  i pazienti affetti da patologie oncologiche, malattie cardiovascolari, diabete mellito non compensato, broncopneumopatia cronica e obesità grave.

Paxlovid: lo studio

A supporto di questa autorizzazione alcuni studi tra i quali l’EPIC-HR nel quale un totale di 2.246 soggetti erano stati randomizzati a ricevere Paxlovid o placebo.

Al basale, l’età media era di 46 anni (51% maschi), il 72% era di razza caucasica, il 5% di razza africana e il 14% asiatico, il 45% era ispanico o latino; il 66% dei soggetti ha manifestato sintomi ≤3 giorni dall’inizio del trattamento in studio; la carica virale media al basale era 4,63 log10 copie/mL (2,87); Il 26% dei soggetti aveva una carica virale basale >10^7 (unità); Il 6% dei soggetti aveva ricevuto o avrebbe dovuto ricevere un trattamento con anticorpi monoclonali per COVID-19 al momento della randomizzazione ed è stato escluso dalle analisi.

Nello studio, Paxlovid si è dimostrato efficace nel ridurre dell’88% il rischio di ospedalizzazione e morte rispetto al placebo (IC 95%: 75%, 94%). Nello specifico, il ricovero o la morte si erano verificati in 8 soggetti/1039 (0.8%) trattati con PAXLOVID rispetto a 66/1046 (6.3%) del gruppo placebo. Non sono stati segnalati decessi nel gruppo PAXLOVID rispetto ai 12 decessi del gruppo placebo.

Nirmatrelvir (PF-07321332) è un inibitore peptidomimetico della proteasi principale (Mpro) di SARS-CoV-2, nota anche come proteasi 3C-simile (3CLpro) o proteasi nsp5. L’inibizione della Mpro di SARS-CoV-2 rende la proteina incapace di elaborare i precursori poliproteici e ciò determina la prevenzione della replicazione virale.

Ritonavir inibisce il metabolismo di PF-07321332 mediato dal CYP3A, fornendo così un aumento delle concentrazioni plasmatiche di PF-07321332. Il dosaggio raccomandato è 300 mg di PF-07321332 (due compresse da 150 mg) con 100 mg di ritonavir (una compressa da 100 mg), assunti insieme per via orale ogni 12 ore per 5 giorni.

La variante principale di SARS-CoV-2 in entrambi i bracci di trattamento era la variante Delta e non ci sono al momento riferimenti scientifici probanti sull’efficacia nei confronti della variante Omicron.

Rispetto al placebo, il trattamento con Paxlovid è stato associato ad una riduzione di circa 0,9 log10 copie/mL maggiore dei livelli di RNA virale nei campioni nasofaringei fino al 5° giorno, con risultati simili osservati nelle popolazioni di analisi. Le analisi dei sottogruppi mostravano risultati simili.

Gli eventi avversi (tutti i gradi indipendentemente dalla causalità) nel gruppo Paxlovid (≥1%) che si sono verificati con una frequenza maggiore (≥5 soggetti) rispetto al gruppo placebo sono stati disgeusia (6% vs <1%, rispettivamente), diarrea ( 3% vs 2%), ipertensione (1% vs <1%) e mialgia (1% vs <1%). Le percentuali di soggetti che hanno interrotto il trattamento a causa di un evento avverso sono state del 2% nel gruppo Paxlovid e del 4% nel gruppo placebo.

Paxlovid: la prescrizione da parte dei mmg e la valutazione delle interazioni

Dal 21 aprile, anche i Medici di medicina generale possono prescrivere il farmaco antivirale Paxlovid per il trattamento precoce della malattia da Covid 19. Il trattamento deve essere iniziato prima possibile, e comunque entro 5 giorni dall’insorgenza dei sintomi.

La prescrizione del farmaco richiede un’anamnesi farmacologica preventiva, per escludere la presenza di eventuali interazioni con farmaci assunti contemporaneamente dal paziente. Ed è questo uno dei problemi più importanti che il medico deve attentamente valutare prima di prescrivere il farmaco. Infatti, Paxlovid è un inibitore del CYP3A e può aumentare le concentrazioni plasmatiche dei medicinali principalmente metabolizzati dal CYP3A.

I medicinali ampiamente metabolizzati dal CYP3A e con un elevato metabolismo di primo passaggio sembrano essere i più predisposti a consistenti aumenti dell’esposizione quando co-somministrati con Paxlovid. A puro titolo di esempio la somministrazione del farmaco non è raccomandata nei soggetti che assumono amiodarone, clopidogrel, digossina, flecainide, propafenone, warfarin salmeterolo, sildenafil (per i pazienti affetti da ipertensione polmonare) in quanto non è opportuno sospendere tali farmaci.

Possono invece essere sospesi temporaneamente farmaci come alfuzosina, tamsulosina, statine, benzodiazepine, ecc. Il farmaco deve infine essere utilizzato valutando l’aggiustamento della dose di altri farmaci quali ad esempio, cortisonici, contraccettivi orali, alcuni antibiotici (claritrmicina) alcuni antineoplastici (desatinib, vincristina, ecc.), immunosoppressori, antiHiv, ecc. L’elenco completo delle interazioni è disponibile nel RCP del farmaco.

Paxlovid: la dispensazione in farmacia

La prescrizione da parte del Medico di Medicina Generale avverrà mediante la compilazione di un Piano Terapeutico mirato a sostenere l’appropriatezza d’uso e a fornire strumenti utili alla verifica delle interazioni incompatibili con l’assunzione di Paxlovid.

Con la ricetta del Medico di Medicina Generale, il paziente potrà ritirare il farmaco direttamente in farmacia, senza costi a carico del cittadino e senza aggravi per il SSN.

La dispensazione del farmaco tramite la cosiddetta distribuzione per conto avverrà gratuitamente da parte di farmacisti e grossisti. La farmacia, ricevuta la ricetta SSN del medico di medicina generale si collegherà, tramite i codici presenti sulla prescrizione al portale DPC e l’erogazione del farmaco avverrà al massimo entro mezza giornata dall’inserimento dell’ordine tranne casi di carenze in ambito regionale.

Autore: Antonino Annetta

Antonino Annetta

Farmacista territoriale, specialista in farmacologia applicata Università La Sapienza Roma; Master II livello Politiche del Farmaco Università Tor Vergata di Roma; perfezionato in Fitoterapia presso Università La Sapienza di Roma; già docente presso la Luiss Business School nel corso di formazione manageriale per farmacisti; autore di numerose pubblicazioni e volumi a carattere scientifico sulla farmacologia, fitoterapia e legislazione farmaceutica; relatore in numerosi convegni e corsi di aggiornamento professionale.

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