MEDICINALE O FARMACO?

MEDICINALE O FARMACO?

Commento alla lettera del Prof. Andrea Gazzaniga 
Presidente del Comitato di Direzione della Facoltà di Scienze del Farmaco, Università degli Studi di Milano. LA SUA LETTERA PUBBLICATA SU QUOTIDIANOSANITA.IT

E’ molto interessante la lettera del prof. Andrea Gazzaniga. E adesso viene il solito “ma”. Infatti questo argomento e le problematiche tecnico-storiche che questa descrive sono comprensibili solo a pochi addetti ai lavori. Addetti che non significa siano “eletti” e che, soprattutto, non manovrano quella massa di denaro che il settore farmaceutico ( o”medicinoceutico”? ) fa muovere. La legge, e questo particolare articolo, in effetti, non propone soluzioni, miglioramenti per evitare le confusioni tra i due termini, “Farmaco” e “Medicinale”.

Di certo sappiamo che il termine farmaceutica” fu coniato da Stephen de Felice nel 1989. Desidero perciò contribuire a quella parte citata dal prof. Gazzaniga, circa il Titolo I (DEFINIZIONI), Art. 1, Definizioni, del Testo Unico sulla farmaceutica 219/2006. 

Questa legge non solo non risolve con proposte ed iniziative concrete la confusione tra i due termini ma, chi ha l’interesse e la pazienza di leggerla, a mio parere, non giungerà mai a comprendere la natura del materiale esplosivo che contiene da anni. Mi par di parlare di quelle bombe dell’ultima guerra mondiale che, ogni tanto, vengono scoperte e fatte esplodere. Ma questa non esploderà mai, pur essendo sotto gli occhi di tutti.

Essì, se qualcuno avesse la voglia di scoprire tale bomba non dovrebbe fare altro che leggere l’articolo sopra citato. La faccio breve. Come esperto del settore ho molto riflettuto sulla logica del “vulnus” che tale legge contiene, ma essendo certo che la cosa interessa a ben pochi, poco ho scritto sull’argomento perchè poco mi interessa scrivere di cose inutili.

Non ho ancora detto della natura dell’esplosivo di cui accenno perchè, pur nella certezza di aver ben compreso i concetti riportati, il mio scetticismo su ciò che dovrebbe derivare dall’Art. 1 del Titolo I, su citato, è fondato, perchè tale argomento nessuno lo metterà mai in pista e quindi non partirà mai.

Infatti la definizione e descrizione di “medicinale” corrisponde come un calzino al suo piede a molti altri prodotti che sono in commercio: nutraceutici, integratori e tutti i moltissimi prodotti nati per riequilibrare gli squilibri dell’organismo umano.

L’unica consolazione per lo Stato è che quasi nessuno di essi è rimborsabile o scaricabile fiscalmente. Certo che un poco di lungimiranza in più nello scrivere i testi di leggi cosi importanti non guasterebbe.

Nota finale: le conseguenze dell’attuazione pratica delle definizioni di “medicinale” contenute nel suddetto Articolo 1, avrebbero, infatti, come conseguenze un aumento della spesa sanitaria detraibile a vantaggio dei cittadini italiani ed a danno dell’Erario. Questo è il vero motivo per cui nessun politico si accorgerà mai del dito davanti il proprio naso e indicherà sempre ai cittadini tutte le prossime eclissi lunari.

Leggi anche: Che cos’è un medicinale. Ministero della salute

 

Autore: Francesco Lupinacci



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