Il report Osservatorio Attività e figure professionali dell’informazione scientifica del farmaco in Italia, realizzato proprio da Informatori.it, ci fornisce molti segnali interessanti per il futuro.
Dotazione informatica, macchina e cellulare sono i primi tre benefit dell’Informatore. L’attività face to face, con 9 visite al giorno, scandisce un ritmo intenso che assorbe l’intera attività giornaliera degli Informatori.
La multicanalità ha cominciato a delineare contorni più chiari, con modelli comunicativi personalizzati e direttamente proporzionali all’età della rete. La fascia di età 25 -35 anni preferisce comunicare con la messaggistica mobile. Oltre i 45 anni invece, si predilige la mail il telefono e/o la video call. La gestione relazionale con il cliente (CRM), ha ritmi di aggiornamento variabile: per alcuni giornalieri, per altri una volta alla settimana.
Come noto, la rete di informazione scientifica del farmaco è il l’investimento comunicativo più sostenuto da parte dell’azienda. Analizzare quindi le singole attività svolte, assume un significato fondamentale affinché il business manageriale sia adeguato al mercato sempre più rapido ed evoluto.
Considerazioni generali
Comunicare in una realtà V.U.C.A. (1 e 2, vedi immagine) non è semplice. Volatilità si accoppia con la Visione, Incertezza con Comprensione, Complessità con Coraggio, Ambiguità con Adattabilità. La lamentela più frequente che tutti i professionisti manifestano è la burocratizzazione dei processi. Le difficoltà in effetti negli ultimi 60 anni, sono state gestite dalle Aziende in modo complesso. Un lavoro di Boston Consulting Group afferma che alla crescente complessità del business, si è reagito incrementando di 6 volte gli indicatori di performance.
Procedure, ruoli e meccanismi integrativi sono diventati modelli aziendali reattivi, che a cascata potrebbero influire sull’efficienza lavorativa. Probabilmente, processi più snelli e fluidi nell’Informazione scientifica, potrebbero dare più spazio alla creatività, così come alle capacità formative , che questa figura ha nei confronti della classe medica e/o farmacisti.
Dall’analisi dell’Osservatorio dell’Informazione Scientifica si intravede una condivisione in rapporto a molti di questi argomenti, da parte degli Area Manager. È chiara la richiesta, rivolta al 25 % della propria forza vendita, di intervenire sulla comunicazione ai medici e farmacisti, sui risultati di vendita e da ultimo sull’analisi del CRM. Migliore organizzazione, utilizzo dei canali di comunicazione, concludono i “desiderata” degli Area Manager.
Considerazioni di scenario
Gli scenari recenti sulla Sanità ravvisano una chiara necessità di esemplificazione dei processi nelle attività del farmaco e in particolare:
- Ricette dematerializzata (bianca): validità un anno con il controllo della terapia ogni mese in farmacia
- Le ricette SSN in Piemonte e Lombardia : possibilità per il paziente di ricevere la terapia necessaria in farmacia con la tessera sanitaria, attraverso il portale regionale oppure attraverso il FSE (Fascicolo sanitario Elettronico)
- Adesione terapeutica e prevenzione, attraverso il modello della Farmacia dei Servizi. Doxa ha messo in luce le forti aspettative che hanno i pazienti sulla sanità, attraverso le farmacie. IQVIA, nella Sua analisi ai farmacisti, ha evidenziato che il FSE potrebbe creare una sinergia e condivisione tra medico e farmacia. La costruzione di incontri multidisciplinari tra medici e farmacisti per la gestione dei pazienti cronici e/o degli screening epidemiologici potrebbe diventare realtà.
Il concetto lineare di vendita sembra prevedere da questi scenari, alcune modifiche pratiche nell’ attività di gestione del paziente e delle terapie.
Come la rete di Informazione Scientifica reagirà ad una possibile nuova geo-territorialità di prescrizione e dispensazione per le valutazioni di performance dei risultati conseguiti? Come l’Informatore potrà approcciare la farmacia dei servizi, stante la disposizione regolatoria di informazione al farmacista basata esclusivamente sull’RCP?
Indubbiamente l’asse comunicativo si sposterà verso la logica di servizio alla salute, piuttosto che solo sul farmaco. Come valutarne i risultati, potrebbe essere alla base di nuovi modelli valutativi.
Per dare un contributo alla discussione, abbiamo tentato di fornire uno schema non esaustivo di come si potrebbero affrontare i prossimi e futuri scenari. Migliorare la conoscenza del proprio ambiente lavorativo, ricerca della sincronicità piuttosto che causa = effetto, riduzione e/o eliminazione di tutto ciò che non dà valore, legare sempre più l’operatività alla strategia.
Affrontare i nuovi scenari, con creatività e professionalità ancor prima che si manifestino, è un segnale forte di evoluzione e stile competitivo.
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