Seminario con l’avvocato Pace sulla nuova figura dell’isf: cosa c’e’ da sapere su fisco contratti e titoli di studio
La figura dell’informatore scientifico del farmaco sta conoscendo cambiamenti radicali che hanno alla base sempre e comunque una professionalità acquisita sul campo e dovuta – soprattutto negli ultimi anni – a lauree e studi ad hoc. La differenza oggettiva, come per qualsiasi lavoro che abbia a che fare costantemente con una clientela diretta, sono i rapporti costruiti sul campo, sulla base di una fiducia praticamente personale. Ok i prodotti e le case farmaceutiche ma, diciamolo pure senza timore di essere smentiti, un buon informatore scientifico del farmaco, la sua agenda, la sua attività, i suoi studi e il suo lavoro, sono valori irrinunciabili per chiunque e per qualsiasi realtà, compreso le multinazionali del settore. Ma questo lavoro, questa attività, questa professionalità, vanno regolamentati e soprattutto nell’ultimo periodo c’è l’esigenza di capire sempre meglio e sempre di più gli aspetti complicati della professione anzitutto sul piano fiscale e contrattuale. Proprio intorno a questa necessità manifestata più volte dai lettori, Informatori.it ha basato la propria partecipazione a Pharmexpo, la dodicesima edizione del salone dell’industria farmaceutica che si è appena concluso a Napoli.
FISCO E CONTRATTI, UN INCONTRO PER FARE IL PUNTO
Informatori.it ha avuto uno spazio riservato all’interno dei numerosi momenti di approfondimento di Pharmexpo. Un breve seminario curato dall’avvocato Maria Rosaria Pace nella veste di consulente esperta del settore e contributor del sito. L’avvocato Pace, introdotto dal collega Stefano Fierro, ha focalizzato il suo intervento partendo dalla figura dell’Informatore scientifico e dai molteplici ruoli che lo riguardano sul piano contrattuale: lavoratore autonomo, subordinato o parasubordinato.
“Si tratta di passaggi essenziali – ha spiegato l’avvocato Fierro – proprio perché molto spesso c’è un problema di interpretazione della norma contrattuale”. Da qui l’esigenza di affrontare i confini, piuttosto labili, tra le varie figure “proprio per comprendere in maniera adeguata il rapporto tra l’informatore scientifico del farmaco e la sua casa mandante”, ha sottolineato l’avvocato Pace. “E’ essenziale distinguere i contratti monomandatari, che hanno dunque un unico rapporto con una casa farmaceutica, da quelli plurimandatari che lavorano dunque per diverse società e questo caso si presenta prevalentemente per il settore nutraceutico”.
L’avvocato Pace nel suo intervento ha tracciato la figura dell’informatore scientifico del farmaco che è regolamentata dal decreto legislativo numero 219 del 24 aprile 2006 e dall’articolo 122 che parla dei requisiti e delle attività degli ISF soprattutto rivolte alle categorie di medici e farmacisti. Gli informatori – ha sottolineato l’avvocato Pace – non sono venditori e non promuovono affari né prendono ordini, hanno il dovere di informare gli operatori sanitari su un determinato prodotto. Questo è un fatto essenziale che è regolato proprio dalle leggi che parlano della materia e del ruolo dell’ISF”.
IL NODO DELLA FORMAZIONE
Il nodo della formazione degli Informatori Scientifici del Farmaco è argomento quotidiano e la presenza al seminario di numerosi studenti universitari ha dimostrato che la questione riguarda un aspetto considerato ormai imprescindibile anche e soprattutto sul piano delle certificazioni. La figura dell’Informatore è cambiata, così ha sottolineato l’avvocato Pace, “fino al 1992 non era prevista una laurea specifica, invece adesso è stata creato a Napoli e in altre università un indirizzo di studi in informazione scientifica. E’ un corso triennale legato solo ed esclusivamente alla figura dell’Informatore scientifico del farmaco. A questo indirizzo di studi si affianca, più genericamente e sempre più spesso, una laurea in discipline biomediche o chimiche farmaceutiche che consentono di fare al contrario anche altre attività professionali così come lauree in medicina o farmacia.
LA TUTELA GIURIDICA DEGLI ISF
“Ci sono alcuni Isf – ha aggiunto l’avvocato Pace – che sono dipendenti e che sono tutelati dal contratto collettivo nazionale. Molti informatori hanno invece un contratto di agenzia o a partita Iva e che prevede delle tutele differenti che sono stabilite all’interno del contratto che richiama gli accordi economici collettivi”. Tra le tutele a cui ha fatto riferimento l’avvocato c’è l’indennità di fine rapporto: “L’agente all’atto della cessazione del rapporto, nel caso in cui non ci sia una disdetta per giusta causa, deve avere determinati tipi di indennità in base al tipo di azienda farmaceutica. Le indennità nel dettaglio sono tre: il Firr, che viene erogato direttamente dall’Enasarco e viene accantonato dalla casa mandante, l’Indennità di clientela che invece viene calcolata sull’intero monte provvigionale riscosso durante il rapporto e vi è l’indennità meritocratica che va a premiare il merito per avere sviluppato bene il proprio lavoro in una determinata area di competenza o in un determinato settore. Ovviamente i calcoli – ha sottolineato l’avvocato Maria Rosaria Pace – non sono mai semplici, motivo per il quale bisogna prestare molta attenzione al tipo di indennità che spetta al momento della fine del rapporto: sottovalutare questo aspetto è un grave errore e per questo è necessario conservare ogni documento relativo alle provvigioni (fatture e conteggi nel corso degli anni). Da qui la necessità di valutare il tipo di contratto firmato al momento dell’avvio della collaborazione (informatore o agente?) anche per capire se l’Isf abbia promosso degli ordini. Una differenza essenziale che va sempre sottolineata e tenuta presente soprattutto al momento della verifica dei dati Ims necessari per il calcolo provvigionale e delle relative indennità.
I DATI IMS
Il ruolo che questi dati rivestono nel lavoro dell’informatore scientifico del farmaco è essenziale. Lo ha sottolineato l’avvocato Pace ribadendo che spesso sono al centro di polemiche e che la categoria degli informatori lamenta l’impossibilità di verificare e incrociare dati personali con questa fonte dalla quale deriva, di fatto, il risultato economico della loro attività professionale. Il file dei dati Ims vanno recepiti sulla base di un rapporto fiduciario con l’azienda. Da qui l’avocato Pace ha introdotto Pasquale Leigheb della società Agielle Srl che ha parlato dell’esperienza del software CRM “Pharmaevo” e della possibilità di incrociare e verificare i dati Ims con l’attività dei singoli informatori scientifici (qui un articolo in cui parliamo del prodotto e una offerta speciale riservata ai lettori di informatori.it).
INFORMATORI.IT
Lavoro, aggiornamento costante, studio, formazione. Sono le parole chiave di qualsiasi attività professionale e lo sono ancora di più per gli Informatori scientifici del farmaco la cui figura ha conosciuto e sta conoscendo negli ultimi anni un profondo, radicale, cambiamento. Cambiamenti che vanno interpretati, come ha sottolineato l’avvocato Pace, sotto ogni singolo aspetto.
Da qui nasce l’impegno di Informatori.it di cui ha parlato l’amministratore del sito, Vittorio Cassisi: “Il nostro sito nasce indicativamente nel 2000 da una idea di Francesco Lupinacci che gestiva questo portale proprio con l’intento di riportare le novità relative all’attività profesionale degli informatori scientifici. Da qualche mese ci siamo riorganizzati ed è cambiato anche il modo di confrontarci con i lettori con sezioni dedicate, soprattutto a coloro che operano in regime di P.IVA e alle aziende. Informatori.it offre un servizio di informazione con delle flash news riprese dalle principali testate giornalistiche che parlano del settore entrando anche nel dettaglio delle esigenze della categoria.
Questo spirito – ha aggiunto Cassisi – ci ha portato ad aggiornarci e a produrre contenuti più diretti offrendo un servizio di domande e risposte o istituendo la sezione ‘serve aiuto’ curata proprio da consulenti esperti del settore, come il caso dell’avvocato Pace o del nostro commercialista che si occupa personalmente di questo servizio. Importanti, sul piano dei contenuti, gli approfondimenti diretti relativi proprio alla figura dell’informatore e alle esigenze di aggiornamento che la riguardano: dai nuovi titoli di studio alle novità sul piano normativo, dagli aspetti fiscali a quelli più tecnologici.
Informatori.it – ha concluso Vittorio Cassisi – è ormai da anni un punto di riferimento essenziale per il settore e i numeri relativi ai contatti unici giornalieri sono più che lusinghieri anche per le aziende che decidono di servirsi della sezione relativa alle offerte di lavoro. C’è molto altro da fare perché la figura dell’Isf è, come abbiamo detto in più occasioni, in continua evoluzione ma la scelta di essere sempre presenti, anche nel corso di questa edizione di Pharmexpo, denota una chiara volontà di continuare ad investire per fare quello che sappiamo fare meglio ormai da più di quindici anni: raccontare questo mondo e farlo da un punto di vista pratico, utile, immediato”.
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