Ecco lo studio FIMMG: fondamentale il lavoro degli informatori
E’ stato presentato e reso disponibile il documento venuto fuori dallo studio elaborato dalla FIMMG, la Federazione Italiana Medici di Famiglia, che ha voluto affrontare – probabilmente per prima, tra gli organismi formalmente riconosciuti – il tema della ripresa delle attività di informazione scientifica. La voce è dunque quella dei medici, noi di informatori.it avevamo anticipato alcuni dettagli proprio qualche giorno fa e oggi, finalmente, possiamo mettere a disposizione l’intero documento.
Premessa essenziale
La premessa del documento del Centro studi della FIMMG, rende bene l’idea dell’animo con cui i medici di famiglia affrontano il tema dell’informazione scientifica ritenuta “una opportunità”. Di più, i medici presentando lo studio, parlano della “consapevolezza che quello dell’informazione medico-scientifica sui farmaci rappresenti un servizio di elevata qualità, svolto da professionisti in grado di unire competenze tecniche e relazionali”. Un riconoscimento importante che sgombera il campo anche da qualche polemica sull’argomento e sul fatto che la tecnologia sia in grado di sostituire (per qualcuno completamente) questo rapporto di cui parlano gli stessi medici.
La FIMMG, attraverso le parole che precedono l’esito dello studio e redatte dal responsabile del Centro studi Paolo Misericordia, ha una posizione chiara e riferendosi agli stessi medici scrive così: “Tra gli aspetti della nostra attività che sono stati certamente condizionati dalla crisi che stiamo vivendo, c’è quello della informazione sul farmaco. Per la gran parte dei MMG è andata perduta infatti la relazione continua che l’industria garantiva attraverso la presenza degli ISF. La riorganizzazione dei sistemi che stiamo affrontando, anche alla luce delle recentissime disposizioni inerenti la ripresa delle attività lavorative, dovrà prevedere il recupero di una modalità informativa che riesca a contemperare le esigenze della formazione continua con le necessità di gestire al meglio le presenze fisiche presso i nostri studi. Alcuni segnali che stanno arrivando sembrano intercettare abbastanza correttamente questi bisogni; altri sembrano invece discostarsi troppo dalle attese, penalizzando professionalità e momenti relazionali da sempre risultati proficui. D’altronde l’esperienza che stiamo vivendo ci racconta come farmaci apparentemente già conosciutissimi, possono rivelarsi risorse innovative addirittura indispensabili: ci insegna, cioè, come i medici non possono prescindere da una informazione sempre continua e puntuale su questi strumenti”.
Il campione
La raccolta dati ha riguardato mille medici di medicina generale che operano su tutto il territorio nazionale e che hanno confermato di avere avuto sempre accesso all’informazione scientifica attraverso i canali tradizionali con una percentuale di risposta che interessa la quasi totalità degli intervistati: 83%. In parte confermano di avere accesso a informazioni anche attraverso informazioni scientifiche o convegni e solo il 20% parla dell’informazione scientifica da remoto.
I commenti
Proponiamo qui l’esito dello studio che è estremamente chiaro e che nelle note a commento conferma la posizione già espressa dalla FIMMG: i medici preferiscono un contatto diretto con gli informatori scientifici del farmaco, magari tramite appuntamento o in giorni dedicati, certamente affidandosi solo ed esclusivamente alla preparazione della categoria. Per dirla in parole povere: niente call center o strutture marketing, solo la concretezza di una professione che da sempre offre un servizio essenziale e che i medici, studi alla mano, vogliono al loro fianco.
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