L’Informazione Scientifica ai tempi delle terapie digitali

L’Informazione Scientifica ai tempi delle terapie digitali

Il mondo dell’Intelligenza Artificiale assume crescente rilevanza per via dell’attenzione che il PNNR sta rivolgendo alla sanità digitale. Avevamo già evidenziato alcuni interessanti spunti nel nostro editoriale di aprile dal titolo: l’intelligenza artificiale porterà all’estinzione gli informatori?

La presenza di una autorizzazione regolatoria, sia come dispositivi medici che come farmaci, i risultati economici interessanti (in Usa nel 2022 hanno superato i 2 miliardi di dollari), i 259 studi a livello globale in attivo, qualche primo lancio in Germania e Francia, ci fanno comprendere l’estremo interesse manifestato dal mondo sanitario, aziendale e dai pazienti sull’argomento .

Cosa sono le terapie digitali

Il recente documento “Digital Worker paper” di Farmindustria, nasce proprio con l’obiettivo di chiarire e armonizzare molti aspetti, in particolare di natura regolatoria e di accesso alle terapie, offrendo diversi spunti di riflessione sulle prossime tendenze di Marketing e Comunicazione .

Proviamo a prendere in esame i principali elementi di discussione:

  • Le terapie digitali (DTx) erogano in maniera indipendente sulla base di un algoritmo, interventi terapeutici di provata efficacia, da soli o in combinazione con farmaci, per trattare o prevenire un disturbo.
  • Possono presentarsi in forma (farmaceutica) di App o videogioco e sono composti da un principio attivo e eccipiente. Il “principio attivo” è l’algoritmo che ha la funzione di elemento terapeutico che provoca il beneficio clinico così come i possibili effetti indesiderati. “L’eccipiente“ si basa sulla biodisponibilità digitale, che diviene la gratificazione del paziente, l’interazione con il paziente attraverso promemoria per l’assunzione della terapia digitale e di quelle complementari, fornendo un buon contributo al controllo della compliance.
  • Il collegamento con il proprio medico e con altri pazienti con la medesima indicazione terapeutica, rappresentano i nuovi orizzonti comunicativi di una terapia personalizzata per il miglior controllo della stessa.
  • Lo studio della qualità, usabilità, privacy del paziente, distribuzione, gestione e manutenzione del prodotto, rappresentano il “servizio post-vendita “essenziale per il successo del prodotto.

I dubbi legati all’impiego di terapie digitali

Le domande sono molteplici. Proviamo, dunque, a sollevare alcuni dubbi che sicuramente le aziende stanno cercando di sciogliere:

  • Qual è il peso comunicativo che ha la tecnologia: quanto e come la tecnologia influisce sulla personalizzazione della terapia?
  • Quali sono i ruoli che i singoli attori hanno e avranno nel controllo ed utilizzo delle DTx?
  • La formazione e le competenze del medico, del paziente e del farmacista come si declineranno nel tempo?
  • Che ruolo avrà l’informazione scientifica? ma soprattutto quali competenze faranno la differenza?

Il processo di vendita

La rivista Today clinical lab, ha affrontato recentemente  la tematica della commercializzazione di queste terapie .

La commercializzazione e il lancio di un trattamento DTx può richiedere un pensiero fuori dagli schemi tradizionali con modelli di studio strategici e operativi diversi da quelli attuali.

Considerando che ci saranno tre attori chiave per ogni cluster terapeutico, il Medico il Farmacista e la nuova figura del “Paziente Esperto”, l’elemento concreto della discussione sull’informazione scientifica sarà: come conciliare gli aspetti regulatory con i limiti comunicativi di una informazione aziendale rivolta al paziente?

Da “chi comunica”, deriverà il peso delle figure del Team di Marketing -Vendita – Medica e di Advocacy Managment. Ognuno in base alle proprie competenze dovrà svolgere il proprio ruolo interconnettendosi con il team e usando la tecnologia per comunicare.

I temi chiave della comunicazione saranno incentrati nel “formare la consapevolezza prescrittiva”, aiutare la capacità del medico nel saper spiegare “l’usabilità della terapia” da parte del paziente.

Il coinvolgimento del paziente esperto

Il coinvolgimento del paziente esperto a programmi formativi conoscitivi della   terapia avrà come obiettivo finale l’identificazione del “corretto rilevamento dell’uso del prodotto” da parte dei pazienti. In definitiva il paziente esperto sarà l’attore per un processo di supporto alla diffusione dell’informazione e dell’usabilità da parte di cluster di pazienti.

Il ruolo della farmacia

La funzione del farmacista come delineato nella Farmacia dei servizi, potrebbe avere il ruolo nella costruzione degli aspetti relativi alla aderenza e compliance del paziente interconnettendosi tra medico e paziente. Anche in questo caso la formazione gioca un ruolo fondamentale, ad esempio sull’uso della telemedicina o del Fascicolo Sanitario elettronico, per i risultati che si vogliono raggiungere.

DTx: Marketing e Comunicazione

Le aziende sono certamente in fase avanzata di studio, per creare la migliore formula con i migliori contenuti e tecniche comunicative

Dal nostro punto di vista esterno, vi sottoponiamo un tentativo di flow chart, ideato sugli aspetti principali, e non esaustivi sull’argomento per aprire una potenziale discussione.

Schema adrower - articolo DTx_Marketing e Comunicazione
 

La posta in gioco è molto interessante. I dati del Ministero della Salute ci dicono che attualmente oltre il 50% dei pazienti non sono aderenti alla terapia CV, il 65 % per quelle del SNC, l’85 % per le terapie del sistema respiratorio. Le nuove terapie DTx presenti nei mercati e le linee R&D si muovono proprio in queste aree terapeutiche.

Fondamentale sarà quindi il costruire un modello di interconnessione marketing e comunicativo tra funzioni aziendali, con scambi continui di informazioni che portino all’obiettivo comune di mantenere elevato il livello di aderenza e compliance del paziente.

Autore: Roberto Adrower

External lecture di Marketing e Tecniche di Accesso al Mercato Farmaceutico, Processi comunicativi in medicina, presso la Facoltà di Farmacia e Medicina dell'Università La Sapienza di Roma. È stato consigliere nazionale dell’Associazione Italiana Marketing Farmaceutico. Ha ricoperto posizioni di responsabilità nell’organizzazione di numerose società farmaceutiche, sia italiane che multinazionali, in differenti funzioni di Marketing, Supply chain, Affari regolatori.

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