Come si evolve l’organizzazione dell’informazione medico-scientifica

Come si evolve l’organizzazione dell’informazione medico-scientifica

Canali del multichannel, ruolo del digitale e patient touch

Bhave fa una cosa abbastanza semplice, apparentemente, nell’ambito della salute, ossia studia i comportamenti e li analizza attraverso il machine learning e l’intelligenza artificiale. Identifica e implementa in questo modo, soluzioni in merito alle problematiche che emergono nell’ambito della Sanità, della gestione dei pazienti, degli stakeholder e anche nell’ambito della tecnologia sanitaria.

Lo scopo è quello di aiutare a capire quali comportamenti siano stati messi in atto, quali tipi di soluzioni e quali tipo di analisi siano state fatte dalle diverse persone e dalle diverse organizzazioni, sia del pubblico che del privato in questo ambito; quindi, risulta essere molto importante il cercare di capire quali effettivamente siano le soluzioni che ci aiuteranno in futuro per l’implementazione di un sistema sanitario migliore rispetto a quello che abbiamo adesso.

Per poter arrivare ad un’erogazione dei servizi alla salute di maggior livello rispetto a quello che abbiamo osservato fino a questo momento, cercando di mettere veramente al centro non tanto il paziente, ma la persona e la sua malattia. Nella gestione del sistema sanitario abbiamo presentato un’analisi sull’evoluzione dell’informazione medico scientifica sul ruolo che sta attualmente avendo il digitale in questo ambito. Stiamo analizzando sia l’evoluzione dei canali multichannel, e quindi tutti i diversi canali utilizzati nell’informazione medico-scientifica, che il ruolo che detengono i contenuti.

I contenuti sono fondamentali perché oggi i canali vengono utilizzati in maniera indiscriminata, ma l’evoluzione di domani sarà proprio quella di utilizzare il giusto canale e il giusto contenuto, che verrà poi valorizzato, nello specifico, dal medico stesso.

Potrebbe apparire facile comporre questo tipo di equazione, ma non è esattamente così. Vanno capiti bene quali siano i canali che “tirano di più” e quelli che il medico sembra gradire maggiormente. Sicuramente, ad oggi, il canale che va per la maggiore è sempre il faccia a faccia con l’informatore scientifico, che è ancora la chiave per la relazione vincente con il medico.

È ovvio che l’informatore debba avere a sua disposizione tante armi, quindi diversi canali o degli strumenti per facilitare la relazione tra lui e il medico.

In Bhave analizziamo questa relazione tramite modelli di machine learning che ci permettono di comprendere quelli che sono i contenuti più efficaci in mano all’informatore e quali canali utilizzare per garantire il servizio migliore.

Quindi una giusta interpretazione dei bisogni relativi alla salute connessa ad un’analisi mirata dei comportamenti, sono la precondizione per riuscire a comprendere quelle necessità e soluzioni che vanno ad identificare bisogni clinici fondamentali per coprire il gap informativo.

Riferendoci alla dimensione del pubblico e del privato nel settore sanitario, diremo che fondamentalmente in Italia esistono quattro modelli organizzativi.

Un primo modello è quello gerarchico.

Questa tipologia è quella a cui abbiamo fatto un po’ tutti riferimento durante il forte impatto pandemico, con un coinvolgimento delle persone che lavoravano non solo all’interno delle organizzazioni ma anche all’esterno.

Un binomio questo che ha visto lo svilupparsi di determinate procedure e percorsi a cui ci si è dovuti attenere obbligatoriamente.

E per aumentare la qualità delle soluzioni da adottare, soprattutto in ambito emergenziale, siamo stati costretti ad abbandonare determinate tipologie di percorsi già noti per assumerci dei rischi in merito alle stesse procedure da utilizzare. Siamo stati testimoni di una maggiore presa di consapevolezza e di fiducia da adottarsi durante la selezione delle opzioni procedurali, creando una serie di attività e azioni che sono andate ad aumentare il valore competitivo interno.

Uno stimolo altrettanto importante, dopo la pandemia, ce lo sta dando ancora il PNRR, che invita e stimola alla connessione tra regioni ai fini di un rapporto che ottimizzi il percorso da finanziare. Importante quindi la prevenzione come tematica di allaccio, sia nel pubblico che nel privato, rispetto ad applicazioni pratiche e interventi diretti alle singole realtà.

Quello che stiamo osservando ad oggi è che sono cambiate e stanno mutando sempre di più le priorità all’interno del settore sanitario, sia pubblico che privato.

Si sta cercando, con i nuovi finanziamenti, di progettare interventi che si discostino dalla modalità che avevano determinato quelli precedenti.

Parliamo allora di implementazione di nuove forme di comunicazione e informazione con un piano che guarda al dato interregionale e alle nuove infrastrutture che individuano sempre più sinergie. Si sta guardando ad un allineamento degli obiettivi strategici che toccano i piani regionali e nazionali, con una preparazione organizzativa che strizza l’occhio ad una vera e propria conversione culturale del sistema sanitario.

Sono infatti questi i due temi fondamentali a cui si vuole fare riferimento, la riorganizzazione e la trasformazione culturale all’interno delle istituzioni (ospedali, case della salute, realtà dei medici di base, aziende farmaceutiche).

Attraverso l’analisi pragmatica dei dati raccolti Bhave è arrivata ad enumerare tutta una serie di pratiche oggettive da mettere in campo per migliorare il sistema sanitario, pubblico e privato.

Una fra tutte, quella della riduzione degli sprechi, e la necessità connessa di ottimizzare le risorse già presenti sul campo.

Questo è anche un importante contributo che le aziende possono dare alle istituzioni e che porta ad una nuova idea di strategie da applicare.

Un altro aspetto fondamentale che emerge dall’analisi delle informazioni raccolte è quello che si riferisce al patient touch e alla sua centralità all’interno della dimensione quotidiana del settore sanitario.

Valutare il paziente non solo in termini di risultati clinici ma in termini della sua globalità, ci porta a identificare quelle ottimizzazioni dei processi non solo in termini economici ma soprattutto anche in termini sociali.

Cercare di valorizzare l’efficacia di tutti quegli aspetti che riguardano, sia a livello regionale che nazionale, la sperimentazione di nuove strade e la definizione di nuovi approcci nella gestione del paziente, nella responsabilizzazione dei clinici e degli operatori sanitari rispetto alla patologia.

Sperimentare quindi, portando avanti la ricerca per ridurre il rischio non solo nei costi dati dall’errore ma anche nella crescita qualitativa del lavoro dei medici stessi. Andare al fulcro del DNA delle organizzazioni sanitarie vuol dire cercare soluzioni sempre nuove facendo leva sull’ecosistema della relazione tra medico e paziente. Il che vuol dire meno stress e migliore empatia all’interno dell’interazione quotidiana.

In ambito sanitario quindi ad oggi una relazione rappresenta un punto di contatto fondamentale tra medico e paziente, che non riguarda unicamente l’ambulatorio ma anche tutto quello che è connaturato alla gestione del paziente stesso.

Ed è su questo legame di relazione tra più persone o organizzazioni che si gioca tutto il nostro futuro. Se saremo in grado di ottimizzare questo tipo di rapporto, senza perderci in tecnicismi, allora potremo valorizzare maggiormente anche il concetto di leadership a livello sanitario.

Quello che deve apparire come punto cardine ad oggi è la consapevolezza che la salute rappresenti una priorità. Un punto questo importante che ci porta verso strade che percorrono le linee dell’inclusione e dell’appartenenza. Servono quindi nuove competenze e riqualificazione delle dinamiche professionali soprattutto all’interno dell’ambito sanitario.

L’importante, per il raggiungimento di questi obiettivi, non è avere una visione di dove arriveremo, ma la consapevolezza del percorso che si sta facendo tutti insieme, unico punto per fare in modo che ci sia una crescita e un cambiamento in positivo delle dinamiche che definiscono ogni campo lavorativo e sociale.

Autore: Bhave



I commenti a questo articolo sono chiusi

Breve storia dell'informazione Scientifica: dal nuovo millennio a oggi
Informazione scientifica del farmaco: quali sono i titoli abilitanti?

Articoli correlati