Chiarimenti sulle sospensioni deliberate dalle Regioni

Chiarimenti sulle sospensioni deliberate dalle Regioni

In questi giorni abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di informatori da tutta Italia, in merito a un’errata interpretazione dell’articolo pubblicato il 10 aprile 2020, relativo all’aggiornamento delle sospensioni sull’informazione scientifica presso le SSR.

Colleghi ci riferiscono che, alcune aziende, preso atto dell’assenza o della scadenza di alcune delibere Regionali, hanno ben pensato di ri-attivare i collaboratori presso gli ambulatori e le strutture di riferimento, dando di fatto il via a ricominciare l’attività di informazione e propaganda.

Inizialmente credevamo fosse una sorta di provocazione, ma c siamo dovuti ricredere, poiché le segnalazioni continuano ad arrivare.

Il DCPM firmato il 10 aprile 2020 ha di fatto prorogato le disposizioni di divieto su tutto il territorio nazionale sino al 3 maggio. Le Regioni che non abbiano attivato riferimenti normativi locali, sono comunque tenute a riferirsi al decreto nazionale, e di conseguenza alla sospensione dell’attività.

Il DPCM specifica:

s) sono sospesi i congressi, le riunioni, i meeting e gli  eventi sociali,  in  cui  è  coinvolto personale  sanitario  o   personale incaricato dello svolgimento di  servizi  pubblici  essenziali  o  di pubblica utilità; è altresì differita a data successiva al termine di efficacia del presente decreto ogni altra attività convegnistica o congressuale;

t) sono adottate, in tutti i casi possibili, nello svolgimento di riunioni, modalità di  collegamento  da  remoto con   particolare riferimento  a  strutture  sanitarie  e  sociosanitarie,  servizi  di pubblica utilità e coordinamenti attivati nell’ambito dell’emergenza COVID-19, comunque garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di un metro; …

Per quanto riguarda la sospensione dell’informazione scientifica, stiamo ricevendo “a singhiozzo” i vari aggiornamenti da parte delle Regioni.

Al fine di tutelare la salute dei propri collaboratori (in primis), delle loro famiglie e di una grande parte di popolazione, invitiamo le aziende e i loro rappresentanti a rivedere quanto richiesto e ad incoraggiare, al contrario, ad una cautela maggiore nell’esposizione degli ISF.

Come già sottolineato altre volte, gli informatori scientifici, siano essi del farmaco o di integratori, sono figure con un elevato rischio di  trasmissione del virus, considerati i luoghi che per natura lavorativa si trovano a frequentare.

Chiediamo la massima condivisione, così che il messaggio possa giungere a coloro che hanno erroneamente interpretato l’assenza di delibere specifiche.

Confidiamo nella diligenza dei leader dei vari gruppi di lavoro a preservare i propri team e a spendere energie per mantenere unito lo spirito di squadra e rafforzare le competenze per affrontare le sfide che domani si presenteranno.

Rendiamo questo momento un’occasione per essere ricordati come degni professionisti, figli del proprio tempo, questo surreale tempo che ci impone nuovi approcci e nuove modalità.

Autore: Vittorio Cassisi



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