Negli articoli già pubblicati abbiamo parlato di quando e come muoversi per cercare un nuovo lavoro. Oggi prendiamo in esame il documento indispensabile per cercare e trovare un nuovo lavoro: il CV.
Cosa significa CV?
“Curriculum vitae et studiorum” / o “Vitae cursus” (abbreviato in Curriculum o CV) significa tradotto dal latino: Corso della vita e degli studi, per traslato è un documento che racconta di noi.
Cosa scrivere nel CV?
In linea generale il CV è composto di sezioni che dovrebbero essere facilmente individuabili per chi lo riceve e che sono:
- Dati anagrafici
- Esperienze professionali
- Aree di Competenza
- Percorso di studi (in questa sezione si indicano le esperienze scolastiche e universitarie)
- Formazione (in questa sezione generalmente si indicano le esperienze formative specifiche per il ruolo professionale ricoperto
Per inserire queste informazioni ci sono vari modelli/formati utilizzabili. Uno molto diffuso è il formato CV europeo (Europass – https://europa.eu/europass/it ) . Questo formato è l’unico accettato per partecipare a concorsi statali o per lavorare in Europa; è composto da sezioni molto rigide dove inserire adattandole le informazioni che riguardano il proprio percorso.
Le aziende private italiane non richiedono necessariamente questo formato di CV, ed è possibile inoltrare per presentarsi CV in altri formati ed essere ugualmente considerati per la posizione in ricerca. Verificare se l’inserzione cui stiamo rispondendo chiede espressamente il Curriculum europeo, perché in questo caso mandare un CV diverso non ci permetterebbe di partecipare alla selezione. Inoltre, è sempre consigliabile inviare il curriculum in formato PDF, non editabile, convertendo il file di partenza.
Una seconda opzione è quella di creare un modello di CV del tutto personale. Qui è possibile scaricare un modello di CV già pronto per essere editato. Se preferite, invece, potete creare il vostro CV partendo da zero, utilizzando i principali software di scrittura come Word o Power Point o, per i più esperti, alcuni programmi di grafica come, ad esempio, Canva.
Oggi inoltre è possibile incontrare anche la richiesta di un video CV, ossia un breve video in cui ci raccontiamo e parliamo del nostro percorso scolastico e professionale. Per quest’ultimo tipo di CV è importante prepararsi (sia nella cura dell’abito e del viso, sia nella scelta delle informazioni che verranno dette nel video) per essere disinvolti quando registreremo.
Quando si usa un CV?
Sarebbe buona norma avere sempre un CV pronto da inoltrare o consegnare nel caso ci si presenti una occasione lavorativa interessante per la quale potremmo essere un buon candidato. Sicuramente si usa quando si sa di una selezione per una posizione che ci interessa e per la quale vogliamo candidarci.
È opportuno inserire la foto nel CV?
Sull’argomento foto nel CV il mondo del recruitment è diviso, no se mandate un CV in USA dove è malvista, sì in Europa. Se avete una foto professionale (no di altro tipo o in situazioni diverse) che da una bella immagine di voi inseritela pure, permetterà al selezionatore di ricordarsi di voi e, magari, anche di scegliervi per la buona impressione che in essa date.
Quali contenuti non devono mancare in un CV?
Ovviamente i nostri dati personali e di contatto per permettere a chi lo riceve di richiamarci, metteteli in evidenza rispetto a tutto il resto del contenuto proprio perché devono essere facilmente rilevabili. Un piccolo sommario che racconti delle Vostre competenze e, per voi che siete informatori scientifici del farmaco, soprattutto le aree terapeutiche in cui avete lavorato e di cui siete padroni. Seguirà una sezione Esperienze professionali in cui a ritroso (dall’ultima alla prima) riportate le aziende, le aree terapeutiche e/o i prodotti farmaceutici di cui vi siete occupati o vi state occupando. Per gli informatori scientifici del farmaco è importante anche indicare se si è stati protagonisti di qualche lancio di prodotto. Se il Vostro target è il medico generico o lo specialista (qua potete anche riportare qualche opinion leader che è tra i vostri contatti). Utile anche riportare informazioni sul tipo di attività e sulla media visite, soprattutto se questa è buona.
In questo momento l’informatore Scientifico del farmaco può anche indicare che tipo di attività ha portato avanti nel periodo COVID 19 e come è cambiato il suo lavoro nell’ultimo periodo a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia proprio a questo settore.
A seguire una sezione che riporti il percorso di studio ed eventuali corsi pertinenti e rilevanti per la posizione cui vi state candidando.
Soprattutto alla fine riportate l’autorizzazione al trattamento dati (Autorizzo al trattamento dei miei dati personali ai sensi dell’art.13 del D.Lgs. 196/2003 così come modificato e novellato dal D. Lgs. 101/2018. Autorizzo il trattamento dei miei dati personali ai sensi dell’art.13 del Regolamento UE 2016/679)
Abbiamo parlato di competenze da inserire nel sommario, per quelli che non avessero dimestichezza con questo tipo di argomento il sito informatori.it ha realizzato un modello CANVAS per effettuare un’analisi delle proprie competenze utile per conoscersi meglio anche nei propri punti di forza.
In ultimo una raccomandazione: attenzione a grammatica ed ortografia, forma ed impaginazione, o potreste perdere il lavoro della vostra vita. In bocca al lupo!
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