Indagini sull’attività di informazione scientifica da parte delle aziende farmaceutiche commissionate a terzi

Indagini sull’attività di informazione scientifica da parte delle aziende farmaceutiche commissionate a terzi

Riceviamo e condividiamo la segnalazione di un Informatore Scientifico del Farmaco nostro lettore, a sua volta informato da un medico di base.  In base a quanto riferito, i medici sarebbero chiamati a partecipare ad un’indagine il cui scopo è quello di fornire una valutazione al termine degli incontri con gli ISF. L’iniziativa viene promossa da diverse aziende farmaceutiche, tramite una società di analisi.

Nella realtà dei fatti, i medici non ne fanno riserbo, anzi chiedono cosa devono relazionare per non creare danno all’ISF “amico”, e quando non lo fanno mettono a caso le informazioni, causando una raccolta dei dati del tutto fuorvianti ed inutili.

In base alle informazioni fornite dal nostro lettore, al termine di un incontro o di una video call con un ISF, il medico è invitato a compilare un apposito questionario, all’interno del quale fornire i dettagli della visita e, presumibilmente, informazioni o giudizi che in maniera diretta o indiretta riguardano lo specifico Informatore incontrato. Nonostante venga ribadito che tale raccolta di dati avvenga nel rispetto del regolamento della privacy, potrebbe tuttavia risultare non complesso identificare l’Informatore oggetto di valutazione.

I medici sono inoltre invitati ad accedere ad un portale che eroga carte fedeltà, le quali permettono di riceve dei punti per ottenere alcuni premi. Tale sistema garantisce un punteggio proporzionale al grado di partecipazione, favorendo i medici che aderiscono all’iniziativa in maniera assidua.

Stando alle informazioni condivise dall’Informatore Scientifico che ci ha inviato la segnalazione, potrebbe trattarsi di una possibile violazione agli Artt. 2 e 4 della legge 300/1970 (statuto dei lavoratori). Le informazioni raccolte avverrebbero infatti nel rispetto della normativa GDPR ma all’insaputa degli ISF valutati.

Inoltre, qualora il medico coinvolto partecipasse all’iniziativa, potrebbe incorrere alla violazione della regolamentazione regionale. Riportiamo di seguito l’articolo 7 presente all’interno della regolamentazione della Regione Emilia-Romagna in materia di Informazione Scientifica presso le strutture del Sistema Sanitario Regionale.

Ringraziamo dunque il nostro lettore per aver condiviso con noi la propria testimonianza a cui abbiamo dato voce.

Autore: Vittorio Cassisi



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Vorrei non sentire più parlare degli informatori solo in negativo!

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