A volte, uno che fa il mio lavoro, dopo tanti anni, ha dentro una solitudine che è difficile da spiegare…quella solitudine che ti fa ascoltare in auto certe canzoni di quando eri adolescente e ubriaco di emozioni strane; ti ritrovi a cantarle e rallenti sempre di più perchè non vuoi arrivare prima che il brano sia finito…
Non riesci a dare un nome a queste sensazioni, ma sai che hanno tutte la stessa madre, sono figlie dell’insoddisfazione di un futuro molto incerto, non tanto per te, ma per chi lo avevi immaginato, fitto di frasi ad effetto che avevi provato a scrivere e che assieme stavano proprio bene e che adesso invece fanno parte di un puzzle difficile da ricomporre!
E…solo la nostalgia del passato ha il potere di rassicurarti!
Ti viene in mente il volto di chi ti ha lasciato comunque troppo presto ….i volti di chi, pur avendo il tuo cognome non potranno e non dovranno avere gli stessi tuoi sogni e le tue mancate aspirazioni!
Ma all’improvviso ti accorgi che la “tua”canzone e’ finita da un po’ di tempo!
Non hai piu’ alibi….
Prendi la fedele compagna di oltre trentacinque anni e…
“Dottore…… oggi sono venuto con una novita’……!!!!
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