Painkiller: una serie Netflix che racconta la verità sull’epidemia di oppioidi

Painkiller: una serie Netflix che racconta la verità sull’epidemia di oppioidi

Oggi prendiamo in esame “Painkiller,” una miniserie televisiva distribuita da Netflix, rilasciata il 10 agosto 2023, che esplora l’epidemia di oppioidi che ha sconvolto gli Stati Uniti nelle ultime decadi. Le recenti stime indicano oltre 300.000 morti per overdose da oppiacei negli USA, un numero di vittime che supera persino quelle di tutte le guerre in cui gli Stati Uniti sono stati coinvolti, dal Vietnam in poi.

Potreste chiedervi perché stiamo affrontando questo argomento su queste pagine. Oltre a trattare di uno dei più grandi disastri nella storia farmaceutica, nella serie si evidenzia anche il legame tra la Purdue Pharma e i medici, gestito attraverso i loro Pharmaceutical Sales Representative – una figura che, negli Stati Uniti, opera con approcci significativamente diversi rispetto all’Italia, a nostro vantaggio, per fortuna.

Il Contesto

La serie è ambientata negli anni ’90, quando l’azienda farmaceutica Purdue Pharma ha introdotto sul mercato l’OxyContin, un potente antidolorifico a base di ossicodone. L’azienda si è espressa in favore della sicurezza del farmaco, dichiarando che non avrebbe generato dipendenza. In realtà, si tratta di un potente oppioide che in grado di provocare assuefazione.

“Painkiller” esplora vari temi cruciali, tra cui:

  1. La responsabilità delle aziende farmaceutiche: La serie mette in luce come Purdue Pharma abbia deliberatamente nascosto i rischi di dipendenza legati all’OxyContin per massimizzare i propri profitti.
  2. La complicità dei medici: Molti medici hanno prescritto l’OxyContin in modo eccessivo, contribuendo alla diffusione della dipendenza.
  3. Le conseguenze della dipendenza: La serie mostra gli impatti devastanti della dipendenza da oppioidi, sia sulle vittime stesse che sulle loro famiglie.

Il ruolo dei Pharmaceutical Sales Representative

Come anticipato, l’aspetto che prenderemo in esame è quello della figura di Shannon Schaeffer, una ” Pharmaceutical Sales Representative ” che interagisce con i medici per ottenere prescrizioni, alimentando così i guadagni professionali.

Un passaggio della serie che mi ha colpito particolarmente è quando l’azienda interviene, modificando gli obiettivi da raggiungere, non più basati sul numero di prescrizioni, ma sull’incremento del dosaggio del farmaco prescritto.

Nel corso della narrazione, questa figura subisce un profondo cambiamento poiché, nonostante sia stata condizionata dall’azienda, alla fine riconosce il potenziale danno causato dai farmaci che promuove, sviluppando un conflitto interiore e un senso di rimorso che la spingono a denunciare l’azienda.

Sales Rep e Informatori Scientifici

Negli Stati Uniti, il Sales Rep, come suggerisce il termine “Sales” nel job-title, ha un marcato orientamento commerciale, volto ad un marketing aggressivo, adottando anche aspetti seduttivi che emrgono nella serie in alcuni passaggi.

A differenza degli USA, in Italia, la professione dell’Informatore Scientifico del Farmaco è regolamentata dalla 219/2006 che ne delinea l’indipendenza dal reparto marketing collocandola, invece, all’interno del “servizio scientifico”.

In un articolo precedente abbiamo trattato il tema del bilanciamento tra eticità e fatturato che ricalca a pieno la posizione in cui i professionisti della comunicazione farmacologica si trovano tutti i giorni.

Considero questa serie una must-see per chiunque voglia conoscere la storia dell’epidemia di oppioidi e le sue conseguenze, oltre che importante e necessaria, offre una visione completa di una crisi che ha causato enormi sofferenze.

Vi invito a vederla e a tornare su questo articolo per esprimere i vostri commenti.

Autore: Vittorio Cassisi



1 commento

  1. Nella miniserie televisiva distribuita da Netflix intitolata “Painkiller”, l’aspetto che più mi ha lasciato perplesso è il fatto che non viene mai citata la Farmacovigilanza.
    La Farmacovigilanza è nata proprio specificatamente per evitare il verificarsi di queste drammatiche situazioni.
    Dov’era la Farmacovigilanza della Purdue Pharma?
    E non so in USA, ma in Italia vi sono specifici e rigorosi obblighi da ottemperare da parte di tutti coloro che ruotano intorno al mondo del farmaco.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Registrare conversazioni come prova di danno: è lecito?
Nella testa di un medico

Articoli correlati